domenica 28 giugno 2015

pc 28 giugno - Contro il razzismo leghista, l'unico posto da chiudere è la fogna del consiglio regionale della Lombardia


Maroni: facciamo come la Tunisia, chiudiamo le moschee a rischio
Regione all’attacco. De Corato: stop al bando comunale
di Massimiliano Mingoia


Milano, 28 giugno 2015 - Dopo gli attentati terroristici in Francia, Tunisia e Kuwait e la decisione della Prefettura milanese di intensificare i controlli nei punti sensibili, ecco che scoppia la polemica sulle moschee. A dar fuoco alle polveri è il governatore lombardo Roberto Maroni: «Il capo del governo tunisino ha deciso di chiudere 80 moschee, quando lo dice la Lega veniamo accusati di essere beceri razzisti. Bisogna prendere esempio da ciò che sta facendo il presidente tunisino e fare così anche in Italia». Tema caldo, a Milano, quello delle moschee. Perché oltre ai luoghi di culto già presenti sul territorio, il Comune ha lanciato un bando per assegnare tre luoghi della città alle comunità religiose: l’area dell’ex Palasharp, gli ex bagni pubblici di via Esterle e un terreno in via Marignano. Due di questi luoghi potrebbero essere assegnati ad associazioni islamiche. La commissione tecnica di Palazzo Marino sta valutando i nove progetti arrivati (sette quelli firmati da sigle musulmane) ed entro l’estate dovrebbe procedere all’assegnazione delle offerte ritenute migliori dal punto di vista progettuale ed economico. Il venerdì nero del terrorismo, però, scatena le reazioni dei partiti del centrodestra. L’aumento dei controlli nei punti sensibili (dal Duomo alla Stazione Centrale fino all’area Expo) deciso venerdì sera dal Comitato per l’ordine e la sicurezza coordinato dal prefetto Francesco Paolo Tronca non è sufficiente per disinnescare l’allarme terrorismo. Dopo la presa di posizione del leghista Maroni, il consigliere comunale e regionale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato nota: «Il Comune e il Governo si sveglino. Il pericolo di infiltrazioni di terroristi fra gli immigrati, la cui identificazione è spesso difficile, è ora più che mai concreto e reale. La Tunisia ha deciso di chiudere alcune moschee, il Comune almeno blocchi subito il bando per le moschee che è illegittimo». Bando illegittimo, secondo l’ex vicesindaco, perché sarebbe in contrasto con la legge regionale sui luoghi di culto. Un altro fronte di polemica dopo gli attacchi terroristici riguarda l’immigrazione. Maroni riparte all’attacco: «Avevo già detto di sospendere Schengen per garantire la sicurezza a Expo, ma il governo ha deciso diversamente. I barconi in arrivo dalla Libia e dalla Tunisia potrebbero avere a bordo gli stessi che venerdì hanno commesso la strage». Il presidente della Regione chiosa così: «Siamo molto preoccupati. Le Nazioni Unite devono bloccare la partenze in Libia e Tunisia, altrimenti c’è il rischio molto forte che quanto accaduto sulla spiaggia tunisina accada anche da noi. Nessuno è in grado di dire che non succederà». Su una cosa Maroni e Angelino Alfano sono d’accordo. L’altro ieri il ministro dell’Interno ha detto che «nessun Paese è a rischio zero». massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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