da infoaut
Ventinove
divieti di dimora nel comune di Niscemi sono stati consegnati oggi
nelle mani di altrettanti NoMuos protagonisti delle mobilitazioni contro
il sistema di comunicazione militare USA. Una prescrizione ordinata dal
GIP Fabrizio Molinari e eseguita in maniera congiunta dagli uffici
DIGOS di Palermo, Catania, Messina, Siracusa e Venezia che prova a
colpire l'intero movimento NoMuos.
Si
tratta di misure cautelari giustificate da indagini su manifestazioni
svolte a Niscemi nell'ultimo anno e che arrivano giusto in tempo per
depotenziare la manifestazione del prossimo 9 agosto. Secondo PM e GIP,
infatti «sussiste il pericolo attuale e concreto che gli indagati
reiterino, in occasione di future forme di protesta, reati della stessa
specie di quelli per cui si procede, ovvero anche fatti di più
allarmante e preoccupante offensività».
Questi
provvedimenti si inseriscono in un sempre più chiaro disegno repressivo
operato da magistratura e polizia per colpire i soggetti che hanno
messo in prima fila i loro corpi per difendere la propria terra dalle
onde del MUOS e dagli scopi bellici dell'esercito yankee. Così, per
permettere alla US navy di completare la sua opera di devastazione e
distruzione ventinove NoMuos non potranno più attraversare il territorio
niscemese a cui hanno donato tanto amore. Nel frattempo la solita
questura di Caltanissetta sta provando a giocarsi la sua carta preferita
non autorizzando il percorso del corteo del prossimo 9 agosto. Tutto
ciò segue, oltre che le numerose denunce piovute durante gli scorsi
mesi, le recenti notifiche dei fogli di via agli studenti nomuos e non
fa altro che confermare il timore che le istituzioni provano nei
confronti della rabbia che si esprime contro l'impianto siciliano del
Mobile User Objective System.
La
storia si ripete. In un paese di corrotti, in cui la politica non solo
permette ai potentati della guerra di calpestare la salute dei cittadini
e dell'ambiente ma si permette anche le prese in giro più ridicole
(basti pensare ai voltafaccia di Crocetta e degli altri "onorevoli"
siciliani), ecco che giudici e questurini svolgono il loro più classico
ruolo di servi. Secondo tutte le istituzioni di questo Paese, dunque,
dai ministeri ai sindaci, passando per il presidente della regione e la
magistratura, un esercito straniero ha più diritto a risiedere a Niscemi
(e a demolire il suo ecosistema) rispetto a quanti difendono il proprio
territorio. In Sicilia, come nel resto d'Italia, chi si ribella al
malaffare e alle politiche devastatrici imposte sulla pelle di chi abita
nei territori deve essere represso e impaurito. Sembra questo il mantra
che muove le istituzioni del paese e a farne le spese oggi sono i
coraggiosi giovani siciliani che senza paura si oppongono al MUOS
dell'esercito statunitense.
In
questi anni però sembra proprio che ai tentativi di repressione non
segua la paura, ma la voglia e la determinazione di continuare a opporsi
all'esistente e ai soprusi dei governanti...e nel frattempo la data del
9 agosto si avvicina e con lei la prossima manifestazione NoMuos a
Niscemi.
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