E nei palazzi del potere, dove si decide il destino dei popoli, questi mostri hanno molte facce, ma parlano un’unica lingua, quella della menzogna, della negazione della verità, della mistificazione della storia, dell’ipocrisia di un sistema economico, politico e sociale che di umano non ha nulla, tanto meno la ragione e la memoria.
Il sistema capitalistico, nei suoi fronti di guerra aperta al proletariato resistente, svela tutto il suo cinismo nei confronti della vita umana. Parla con le parole di disprezzo e di odio razziale di una parlamentare israeliana o di quelle di un “insigne” professore israeliano, che incitano agli stupri di massa, allo sterminio di tutte le donne e i bambini palestinesi per dare il via alla soluzione finale: il genocidio di un popolo.
Questo sistema giustifica la pulizia etnica in Palestina con il famigerato diritto di difesa di Israele, con il negazionismo della Nakba, con la complicità politica, economica e militare degli USA e dei governi europei.
Questo sistema in Italia, parla con l’ipocrisia, la menzogna e il negazionismo delle sue massime istituzioni, con la violenza e il razzismo delle sue leggi, con il cinismo della sua industria bellica e degli enormi interessi economici nel medio oriente.
Quando nel suo discorso alla cerimonia del Ventaglio Napolitano afferma: “Spontaneo e profondo è l'orrore che suscitano in ogni persona sensibile notizie e immagini come quelle delle stragi di disperati, adulti, donne, bambini, nei nostri mari”, offende la memoria di quei morti e la nostra. E’ stato lui il precursore dei CIE nel 1998!
Quando parla delle stragi “di tanti incolpevoli e inermi uccisi nei bombardamenti su Gaza in una spirale di uso indiscriminato della forza di cui è innegabilmente parte il fittissimo lancio di missili su Israele”, Napolitano usa macchinosamente e in maniera insidiosa il linguaggio, come se i 620 morti palestinesi sinora causati dall’operazione “Protective Edge” fossero dovuti al lancio di missili su Israele, negando la verità sulla responsabilità di questi crimini, la memoria della Nakba e il diritto alla resistenza del popolo palestinese.
Ma negando il diritto alla resistenza del popolo palestinese, nega anche il diritto alla resistenza di quello italiano e conclude con un avvertimento che sa di beffa: “rivolgo un pacato e fermo appello a superare un'estremizzazione dei contrasti […] nella legittima espressione del dissenso. E per serietà e senso della misura nei messaggi che dal Parlamento si proiettano verso i cittadini, non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie”
Il “senso della misura” di Napolitano è quello che emerge anche dal suo discorso, esso sì macchinoso e pieno di insidie.
Per quanto riguarda gli “spettri”, mi piace concludere con quello di Marx, sempre più attuale e necessario:
« Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi. [...] È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso. »
Nessun commento:
Posta un commento