Ieri sera è stata organizzata una fiaccolata per la Palestina, il nostro circolo ha deciso di non partecipare a questa manifestazione e ne prendiamo le distanze.
Un nostro compagno ha avuto modo di fare un "sopralluogo" e non possiamo che confermare la nostra scelta politica di "disertare" un corteo composto all'ottanta per cento da sostenitori dell'attuale giunta (il gonfalone del comune apriva il corteo), in primis Rifondazione Comunista, dal Coordinamento di solidarietà con la Palestina, dai pacifisti di Socialismo Rivoluzionario.
Crediamo che il sostegno ad un popolo in lotta debba essere il più largo possibile, quindi la nostra obiezione non riguarda la natura non-proletaria e non-rivoluzionaria di queste forze.
Il punto è che non si può scendere in piazza con chi oggettivamente non sostiene il popolo palestinese dato che si fa portavoce di posizioni fuorvianti come "Due popoli due stati" o inneggia in maniera generica "alla fine di ogni violenza".
Dopo gli sciagurati accordi di Oslo del 1993 firmati dai traditori di Al-Fatah, la sinistra riformista e revisionista ripete come un disco rotto questa rivendicazione di due stati per due popoli (?), e dovremmo anche approfondire se si possa usare correttamente la categoria di "popolo" per gli israeliani, chiusa parentesi.
Oggettivamente la ghettizzazione, l'occupazione e l'assedio continuo dei Territori Palestinesi di Gaza e Cisgiordania è frutto di quell'accordo; il popolo palestinese, le sue organizzazioni politiche e di resistenza, tutti i coerenti anti-imperialisti nel mondo rivendicano uno stato palestinese libero dal cancro del sionismo.
Chi sostiene gli accordi di Oslo gridando questi slogan sostiene oggettivamente i collaborazionisti di Al-Fatah e lo stato di Israele. Con questa gente, che è la stessa che qui attacca i proletari e i settori popolari governando la città attaccando quotidianamente i nostri diritti, non possiamo condividere nulla.
Gli stessi che inneggiano continuamente ad una "pace" amorfa mettendo sullo stesso piano la "violenza" dell'aggressore con quella dell'aggredito (leggi resistenza) continuano a fare il gioco di Israele e in realtà la loro "pace" è quella dei cimiteri, non a caso organizzano fiaccolate quale migliore esternazione di questa attitudine.
Infine non possiamo condividere la scelta dei compagni dei Centri Sociali che pur gridando slogan a sostegno della Palestina in coda alla fiaccolata hanno oggettivamente ingrossato un corteo di questo tipo accettando di fatto la natura dello stesso.
Il nostro coerente sostegno alla causa palestinese sta innanzitutto nel denunciare queste posizioni "anti-palestinesi" e continuare a mobilitarci per denunciare la criminale e genocida aggressione da parte dell'entità sionista di Israele, continuare con la contro-informazione in particolari nei settori popolari, proletari e immigrati nel nostro paese perchè si schierino a sostegno del popolo palestinese, e gridare a gran voce il nostro sostegno alla resistenza armata palestinese e che questa insieme all'imminente terza intifada sfoci in una guerra popolare che spazzi via Israele e i collaborazionisti traditori della causa palestinese.
Oggi in occasione della giornata nazionale di sostegno al popolo palestinese, il nostro circolo darà il proprio contributo in tal senso, seguiranno aggiornamenti...
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