mercoledì 23 luglio 2014

pc 23 luglio - Gaza. Oltre 600 vittime in due settimane. E la diplomazia stenta

AGGIORNAMENTI:
Ore 16.00 –L’ARTIGLIERIA ISRAELIANA FA STRAGE A HAZAA
Hazaa, nel sud della Striscia di Gaza, vicino a Khan Yunis, è un villaggio sotto assedio, secondo i residenti.  “Tutto brucia”, ha riferito ai media palestinesi un abitante, raccontando dell’intenso fuoco dell’artiglieria israeliana che oggi si è abbattuto sul centro abitato, facendo  un numero imprecisato di morti e Sono decine di feriti.
Ore 14:55 – COLPITO L’OSPEDALE AL-WAFA DI GAZA
In una nota pubblicata stamattina, il portavoce dell’esercito ha detto che i soldati israeliani hanno attaccato l’ospedale al-Wafa a Gaza dopo essere stati ripetutamente sparati dai miliziani di Hamas dall’interno dell’edificio. Secondo quanto ha riferito il direttore dell’ospedale al quotidiano israeliano Ha’Aretz la struttura sanitaria è vuota dal 17 luglio.
ore 14:40 – MUORE UN LAVORATORE TAILANDESE. E’ IL TERZO CIVILE UCCISO IN ISRAELE
Un lavoratore tailandese è morto stamattina quando un razzo sparato da Gaza è esploso in una serra di una cittadina israeliana vicina al confine settentrionale con la Striscia. Salgono così a 3 le vittime civili israeliane. 29, invece, sono i soldati di Tel Aviv uccisi dall’inizio dell’offensiva “Bordo Protettivo”.
ore 14:25 - Il Ministro di Giustizia israeliano, Tzipi Livni: “la riunione che sta avendo luogo al Consiglio dei diritti umani [a Ginevra, ndr] non ci impedirà di continuare la nostra operazione militare a Gaza. Qualunque cooperazione con il Consiglio diminuirà le possibilità di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza”.
- See more at: http://nena-news.it/diretta-gaza-oltre-600-vittime-due-settimane-e-la-diplomazia-stenta/#sthash.Hl3NI2H8.dpufore 13:15 INVIATO ISRAELE PRESSO L’UNHRC:“LO STATO EBRAICO AGISCE SECONDO LA LEGGE INTERNAZIONALE”
Nella riunione di emergenza di Ginevra, l’invitato israeliano presso l’UNHRC [Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ndr], Eviatar Manor, ha criticato il Consiglio dei diritti umani dell’Onu perché “non protegge i diritti umani degli israeliani”. Ha poi aggiunto che gli abitanti di Gaza non sono nemici d’Israele e che lo stato ebraico ha agito secondo la legge internazionale. Secondo Manor il Consiglio “sta gettando benzina sul fuoco”.
ore 13:00 – MINISTRO ESTERI ISRAELIANO INCONTRA BAN KI-MOON
Il Ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, ha incontrato stamane il Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, a Gerusalemme. Lieberman ha espresso preoccupazione per la scoperta dei missili nascosti in una scuola di Gaza gestita dall’Unrwa e ha criticato l’incontro dell’Onu a Ginevra dicendo che “è parte del gioco ipocrita della Comunità Internazionale”.
ore 11:55  654 PALESTINESI UCCISI. 4250 FERITI
ore 11:45  GUARDA IL VIDEO. QUARTIERE SHUJAIYA DI GAZA SOTTO I BOMBARDAMENTI ISRAELIANI
Immagini riprese da Media Town https://www.facebook.com/photo.php?v=741066039290541&fref=nf
ore 11:30 TV AL-MAYADEEN: “SONO 651 I PALESTINESI MORTI DALL’INIZIO OFFENSIVA”. GIA’ 18 LE VITTIME OGGI
Secondo il corrispondente della rete panaraba al-Mayadeen dall’inizio dell’offensiva israeliana sono stati uccisi 651 palestinesi. Strage a Khaza’a dove sono morti stamane 12 palestinesi. Un numero che, però, sembrerebbe destinato a salire. Secondo i dati del Ministero della Salute di Gaza, 18 palestinesi sono stati assassinati oggi. 120 i feriti. Dato quanto mai provvisorio.
Sono 150 i soldati israeliani feriti. 7 di loro sarebbero in condizioni critiche. A riferirlo sono i media israeliani.
L’ex capo dello Shabbak [Servizi segreti interni israeliani, ndr], Avi Dichter, ha dichiarato: “la potenza missilistica dei palestinesi ci preoccupa molto”.
ore 10:40 Il Ministero della salute a Gaza ha detto che un colpo di cannone ha ucciso a Khan Yuinis cinque palestinesi, di cui 2 bambini. Intanto si continua a combattere a Shujayea, il quartiere di Gaza balzato alle cronache domenica per il massacro di civili palestinesi. Gli israeliani sostengono di averne preso quasi il pieno controllo.
Le autorità israeliane comunicano che il valico di Erez è chiuso per i giornalisti. Al momento, quindi, non si entra e non si esce dalla Striscia di Gaza.
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della redazione
Roma, 23 luglio 2014, Nena NewsAlmeno cinquanta vittime palestinesi. Due giovani soldati israeliani uccisi. E’ il tragico bilancio della solo giornata di ieri nella Striscia di Gaza. Più di 630 morti dall’inizio dell’Operazione “Bordo protettivo” che oggi entra nel suo sedicesimo giorno. Ancora una volta “target” dell’aviazione israeliana sono state le strutture sanitarie e ambulanze.
Ma non sono luoghi sicuri nemmeno le scuole dell’Unrwa [Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione, ndr] e gli edifici della tv panaraba al-Jazeera che sono stati ieri bersaglio degli aerei di Tel Aviv. A lanciare un grido d’allarme è stato il portavoce dell’ufficio Onu per gli affari umanitari (OCHA) che ha detto che “nella Striscia non c’è letteralmente alcun luogo sicuro in cui nascondersi”.
L’OCHA ha diffuso dati terribili: 1,2 milioni di gazawi (su 1,8 milioni) sarebbero senza acqua o ne dispongono in modo molto limitato, sono senza corrente per il danneggiamento delle strutture elettrice e senza carburante per azionare i generatori. Ma il dramma umanitario non si ferma qui perché parallelamente continua la fuga di cittadini dalle loro case. Ieri è stato il turno dei quartieri di Sheykh Zayad e Tel Za’atar a nord di Gaza che si sono rapidamente svuotati sotto la furia dei bombardamenti israeliani.
La popolazione stremata e impaurita fugge dirigendosi disperatamente nelle scuole dell’Unrwa. Al momento si contano 135 mila sfollati, 90 mila dei quali sono ospitati nelle strutture dell’Agenzia dell’Onu. La Striscia è sull’orlo del collasso e l’Unrwa ha comunicato di non essere più in grado di sfamare le decine di migliaia di palestinesi che in questi giorni ha accolto. Sarebbero necessari aiuti immediati stimati in 60 milioni di dollari.
Se Gaza è un inferno, le città israeliane non sono ancora al sicuro perché i razzi palestinesi continuano ad essere lanciati dalla Striscia. Pochi danni e nessun ferito, ma che tuttavia bastano a preoccupare le compagnie aeree internazionali che hanno deciso ieri di sospendere i loro voli per e da Israele. Alle 4 compagnie statunitensi (American Airlines, Delta Airlines, U.S. Air e United Airlines, si è aggiunta l’Air France. Fermi ieri anche gli aerei della Turkish Airlines e dell’olandese KLM.
Sul piano diplomatico i progressi per raggiungere il cessate il fuoco sono inesistenti. Il Segretario di stato americano, John Kerry, ha detto ieri al Cairo che gli Usa sostengono la tregua proposta dagli egiziani. Iniziativa, quest’ultima, già rigettata dai palestinesi (eccetto l’Autorità Palestinese). Non lasciano ben sperare, inoltre, le parole del ministro di giustizia israeliano, Tzipi Livni, secondo cui lo stato ebraico non accetterà nessun cessate il fuoco finché non saranno distrutti tutti i tunnel. Livni ha poi aggiunto che le condizioni poste da Hamas per una tregua sono inaccettabili.
Da Ramallah, intanto, il Presidente Abu Mazen ha alzato timidamente la voce: “perseguiremo chiunque abbia commesso crimini contro il popolo palestinese”. Ma resta ancora sospesa l’adesione alla Corte Penale Internazionale. Né è servita la presenza in Israele e in Cisgiordania del Segretario Onu, Ban Ki-Moon, a calmare gli animi.
Oggi il Consiglio Onu per i Diritti Umani, su richiesta palestinese e di altri paesi arabi, condannerà quasi sicuramente l’operazione israeliana e indicherà le misure da prendere. La Palestina e gli stati arabi hanno presentato al Consiglio una bozza di condanna (nella quale non si menziona Hamas) in cui si chiede la formazione di una commissione di inchiesta che indaghi possibili crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale.

da Nena News

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