E’ passata
ieri a maggioranza nel consiglio regionale lombardo la mozione
urgente, firmata
da tutto il centrodestra, presentata
dalla
Lega Nord, proprio nella settimana del gay pride a Milano. La mozione è stata
votata da Lega
Nord, Ncd, Pensionati, Forza Italia, mentre le cosidette
opposizioni (Pd, Patto
civico e M5S) sono uscite dall’aula, con argomentazioni
risibili.
La Lega
della giunta Maroni, con tutto il centrodestra, prosegue nel
solco delle
politiche familiste inaugurate da Formigoni, con il corollario
di ideologia
fascista, razzista e xenofoba che la contraddistingue. Ma,
sopratutto di aperta
ipocrisia visti gli scandali che, negli anni, hanno mostrato
quale concezione
hanno della famiglia e quale idea di
famiglia intendono “promuovere”, mentre per le famiglie povere
sfratti, negazione
di accesso alla mensa scolastica ai bambini di famiglie povere
che non possono
pagare la retta…
Anche in
questa occasione, così come già con Formigoni, la Regione
Lombardia fa da
apripista a livello nazionale e, addirittura internazionale:
ogni punto della
mozione chiama a lottare contro ogni esperienza, progetto di
educazione
sessuale che si è cercato di introdurre nelle scuole. Le
dichiarazioni della Baldini
in appoggio alla mozione sono illuminanti e richiamano
immediatamente alla
mente le crociate integraliste della Chiesa, che, evidentemente,
ha arruolato
moderni crociati tra i politici:
“La
Costituzione prevede una famiglia naturale, ma ci siamo trovati
a far fronte a
una serie di cambiamenti in pochissimo tempo, con una semplice
osservazione
antropologica notiamo che oggigiorno in Italia ci sono la
famiglia cattolica,
la famiglia laica e quella musulmana: ciò crea confusione
all’interno di questa
società nella quale vivono anche i nostri figli” queste le
parole del
consigliere regionale Gruppo Misto Maria Teresa Baldini nella
conferenza stampa
sulla mozione in difesa della famiglia tradizionale promossa
dalla Lega Nord e
appoggiata da tutti i gruppi di maggioranza, che approderà in
Consiglio il
prossimo martedì. “La mia posizione è in linea con le celebri
parole di
Benedetto Croce: siamo tutti cattolici; per questo motivo
culturale appoggio la
mozione in difesa della famiglia tradizionale e spero che essa
possa aprire la
strada a confronti sul tema di respiro internazionale; è un
argomento attuale e
importante, ringrazio quindi chi ha presentato questa mozione”
continua
Baldini. I firmatari chiedono al Consiglio di opporsi a ogni
tentativo di
introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative
tali da alterare
la struttura della famiglia e impegnano la Giunta a individuare
una data per la
celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale” promuovendone
i valori
culturali, educativi e sociali e a chiedere al Governo centrale
la non
applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in
Europa.“
“Combattiamo
la familiofobia”, sintetizza il presidente del consiglio,
Raffaele Cattaneo
“Non
discriminare i gay né le altre minoranze, ma combattere
l'ideologia gender e
difendere la famiglia naturale dagli assalti che la vogliono
distruggere”,
riporta Il Giornale
E’ un attacco a 360° contro
l’educazione
sessuale nelle scuole, la lotta all’omofobia, per il sostegno
della famiglia naturale
attraverso le politiche familiste: insomma, contro tutto ciò che
è
consapevolezza, riconoscimento della dignità e dei diritti, in
primis delle
donne, è la violenza di voler ingabbiare le donne all’interno
della famiglia in
un ruolo oppressivo di eterna serva.
Ancora una
volta si tratta di campagne strumentali volte a diffondere un
humus, un clima
ideologico, sociale oscurantista e reazionario, con al centro,
come sempre la
centralità della famiglia e il ruolo, in essa, delle donne.
Questo,
mentre la Lombardia si conferma ancora una volta, in questi
giorni, come una
delle regioni con più violenze, sino ai femminicidi, in primis
all’interno
della famiglia.
Parafrasando uno slogan che tante volte
abbiamo usato: non abbiamo una famiglia "naturale" da festeggiare,
tanto per cui lottare!
Mfpr- Milano
Di seguito
il testo della mozione
Premesso che:
- la
famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna
rappresenta
l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e
l’unico adeguato
ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in
difficoltà, anche
attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;
- la
“famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e
come tale “ha
diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”
secondo quanto sancito
dall’art.16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’Uomo
adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10
dicembre 1948;
- la
famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico,
sociale ed
economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado
di insegnare e
trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e
religiosi,
essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e
della società,
nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si
aiutano
vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad
armonizzare i diritti degli
individui con le altre istanze della vita sociale;
- le
istituzioni devono provvedere allo stanziamento di pubblici
sussidi al fine di
garantire ai genitori un’effettiva libertà nella scelta della
scuola per i
propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente
o
indirettamente, spese supplementari che impediscano o limitino
di fatto tale
libertà;
Considerato
che:
- in tutto
il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi,
si stanno
moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia
naturale,
soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e
sitcom gay,
diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale
consegnate ai
bimbi della scuola dell’infanzia e pubblicate dall’UNAR,
ufficio che dipende
dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al
Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali. E’ legittimo e condivisibile
che nelle scuole
si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma
questo non deve
necessariamente comportare l’imposizione di un modello di
società che prevede
l’eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;
- nel Liceo
Giulio Cesare di Roma i professori hanno imposto ad allievi
minorenni la
lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal
titolo “Sei come
sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi),
alcuni passi del
quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico
descrivendo fra
l’altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;
- in
numerose scuole italiane, nello scorso mese di marzo e in
occasione della c.d.
“settimana contro il razzismo”, è stata proiettata a un
pubblico di minori la
sitcom gay “Vicini”, con numerose polemiche e proteste da
parte delle
Associazioni dei Genitori. Nel video in questione vengono
pronunciate frasi
come: “La famiglia tradizionale deve finire” o si assiste a
scene di gay che si
sposano davanti a un prete, a sua volta omosessuale;
- nella
scuola materna “I sei colori di Ugo” a Roma si è deciso
quest’anno di
sostituire la festa del papà con una più inclusiva “festa
delle famiglie” per
non discriminare una bambina con due madri lesbiche;
- la
strategia dell’UNAR mira nei fatti a destrutturare la famiglia
naturale,
impartendo già nei soggetti più deboli ed in crescita questi
insegnamenti;
- nell’opuscolo
dell’UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto a chi insegna
di “non usare
analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero
normativa in quanto
tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi
nell’assunzione che un
bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà”.
- si sta
applicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia
il documento
Standard per l’educazione sessuale in Europa che prevede tra
l’altro, nella
fascia di età fra i 4 e 6 anni, l’introduzione alla
masturbazione infantile
precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e
l’identità di
genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;
- la legge
c.d. “Scalfarotto”, approvata alla Camera e in discussione
attualmente al
Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla
legge Mancino
(razzismo, antisemitismo, etc). Una volta approvata la legge
in via definitiva,
chi ad esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra
persone dello stesso
sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che
possono arrivare a 4
anni se il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà
l’obbligo di
procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa
dovesse ritirare la
querela.
Il Consiglio
Regionale della Lombardia:
- dichiara
la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre
nell’ordinamento
giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa
struttura della
famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei
propri figli,
ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e
svilupparsi
all’interno di una famiglia naturale;
impegna la Giunta Regionale
- ad individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;
impegna la Giunta Regionale
- ad individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;
- a chiedere
al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard
per l’educazione
sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo
dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità.
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