Report serate India a Milano, da un compagno del Comitato Internazionale di sostegno alla Guerra popolare in India - sede di Milano
La prima iniziativa si è
svolta al Teatro Macello dello spazio occupato Macao. Anche se non è
stato proiettato come era previsto il film “Red ant dream” del media/attivista
Sanjiay Kak, la serata è stata interessante per una serie di
ragioni:
1) l’interesse e partecipazione –tra presenti x circa 3
ore e puntate estemporanee circa 50- che sfidando un clima quasi
indiano (caldo torrido, temporale quasi tropicale, sala piccola e
molto afosa) sono rimasti inchiodati alle poltrone;
2) una platea di
spettatori che a vario titolo erano stati in India o che erano interessati di questo paese/continente, che hanno potuto assistere e
acquisire una visione altra della realtà indiana e conoscere il comitato di sostegno alla gp e le sue campagne
( prima fra tutte quelle per la libertà di Saibaba);
3) la gioia dell'ospite Sanjiay di vedere la presenza di una rappresentanza
del Comitato e della campagna x Saibaba-che anch'essa ritiene il mentore di quella
schiera di intelletuali progressisti, Arundati Roy e altri. nelle tre serate si è istaurato un buon rapporto e si sono scambiate valutazioni che hanno toccato le questioni delle caste, le ragioni della
vittoria elettorale di Modi, parafrasando uno slogan del 68 “la
Cina è vicina” si è concordato che x l’Italia e non solo oggi,
“l’India è vicina”. Si è discusso degli scioperi operai e
degli operai che bruciano i padroni; della battaglia per la salute e
sicurezza ( si propone un ponte tra l’Ilva di Taranto e Mittal - il grande padrone indiano interessato alla acquisizione dell'ILVA)-i maoisti sono gli unici
che danno soluzione agli interessi del popolo);
4) si è concordato
con l’attiva tenace e brillante accompagnatrice/amica di lunga data Daniela Bezzi di fare
delle iniziative in autunno verso le Università, anello debole di
questo giro italiano, che tocchi altre città oltre Milano per la presenza di interlocutori attenti e
curiosi e con la possibilità di un ponte con l'India anche via Skype
5) anche se nella serata non è
stato presentato “Red ant dream” ma uno spezzone sono stati
proiettati altri 2 spezzoni del lavoro di Snjiay, uno “Words on
water”, del 2002, che riguarda la lotta contro la diga sul fiume
Narmada –primo arresto di Arundati Roy-, l’altro “Jasshn-e-Azadi”,
del 2007, sulla rivolta in Kashimir (l'ospite Sanjiay ha origini di quella
regione), che hanno offerto un quadro conoscitivo generale molto
interessante;
6) la disponibilità da parte degli attivisti del centro culturale Macao
di prendere i volantini e la petizione del Comitato per Saibaba per farla firmare nelle serate in cui
avrebbero proiettato il film
7) l'intervento del Comitato è stato applaudito.
La seconda serata all'Arci/Expo dei Popoli-, serata in onore di Ivan Della Mea, non molto partecipata
e purtroppo con poco dibattito nonostante la proiezione del lavoro
di Sanjiay, nell’occasione come foto reporter e non film/maker,
offrisse una occasione di dibattito molto ricco su nazionalismo-sviluppo
economico-oppresione dei popoli contesa imperialista. Erano previste relazioni di Daniela Bezzi e
Sanjiay con un intervento del Comitato parlando in maniera più ampia e non solo della campagna
Saibaba;...se fosse
stato presente l'indimenticabile Ivan Della Mea non si sarebbe fatto sfuggire il lavoro
di Sanjiay per scrivere canzoni di lotta e cultura popolare. Le
foto di Sanjay sono
incentrate sulla lotta Adivasi x la “montagna sacra” -piena di
bauxite- Njamgiri/Odissa contro la Vedanta, ma anche sulle rivolte
contro la diga sul fiume Narmada e sul viaggio nel Bastar di Arundati Roy
La cosa potenzialmente
positiva è il fatto che gli organizzatori della serata stanno
cercando di organizzare una sorta di Forum per l’autunno su Expo
dei Popoli in cui inserire la questione India.
La terza serata si è
svolta nello spazio che il Comune di Milano ha creato in via De
Amicis, zona Navigli, “Casa dei Diritti”, grazie
all’interessamento di Francesca Casella di Survival International,
che già si era interessata dei diritti degli Adivasi e in particolare
della lotta contro la Vedanta. Alla serata il pezzo forte è stato la
proiezione del film “Red ant Dream”; hanno partecipato tra i
25/30 di estrazione difensori dei diritti dei popoli e intellettuali
progressisti, alla fine della lunga proiezione , circa 3 ore è stata posta la domanda del legame
tra rivolte Adivasi e maoisti. Il
video/reportage di Sanjiay (tutto incentrato sul viaggio in Bastar)
mostra come la storia dell’India è una storia di Rivolte degli
indigeni e che risalgono a prima della rivoluzione francese e del
legame attuale di queste rivolte con i Naxaliti. Sentire la voce del Compagno Azad-vedere
filmati di azioni armate girate dal Partito, vedere la commemorazione della morte del compagno Azad fatta a Dheli (credo all’Università) con una schiera
di scrittori e intelletuali indiani ha emozionato e commosso. A
questa iniziativa alcuni presenti hanno appreso l’appello per Saibaba per farlo firmare.
Giuppi
CSGPINDIA milano
giugno 2014
Le iniziative si sono tenute in occasione dell’anteprima in Italia del documentario RED ANT DREAM di Sanjay Kak.
Un film che ha fatto parecchio discutere in India, per la messa a fuoco su uno scenario non meno emergenziale: quello della protesta che non crede più nella democrazia rappresentativa e nei sit in, quello della guerriglia in corso nelle foreste del centro India, o del sogno di Inkilab (rivoluzione) che non si è mai spento in Punjab. Gran parte del film è stato girato fra l'altro in quelle stesse foreste del Bastar, nella regione del Chattisgarh, che ci sono state raccontate nel 2010 dalla scrittrice Arundhati Roy nel reportage “Nella giungla con i maoisti indiani”.
http://www.internazionale.it/news/arundhati-roy/2012/03/19/nella-giungla-con-i-maoisti-indiani/
Un film che ha fatto parecchio discutere in India, per la messa a fuoco su uno scenario non meno emergenziale: quello della protesta che non crede più nella democrazia rappresentativa e nei sit in, quello della guerriglia in corso nelle foreste del centro India, o del sogno di Inkilab (rivoluzione) che non si è mai spento in Punjab. Gran parte del film è stato girato fra l'altro in quelle stesse foreste del Bastar, nella regione del Chattisgarh, che ci sono state raccontate nel 2010 dalla scrittrice Arundhati Roy nel reportage “Nella giungla con i maoisti indiani”.
http://www.internazionale.it/news/arundhati-roy/2012/03/19/nella-giungla-con-i-maoisti-indiani/
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