in silenzio due navi militari italiane, il cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria e la fregata Maestrale, stanno salpando in queste ore da Taranto. Le imbarcazioni si posizioneranno, quindi, al largo del Libano e non lontano dalle coste siriane. La prima a salpare è stata l'Andrea Doria, unità del 2005 con 195 uomini di equipaggio, dotata del sistema antimissile Paams, di due lanciarazzi, due lanciasiluri e un elicottero. La Maestrale - precisano fonti qualificate - è ancora «in approntamento» e partirà nelle prossime ore, al massimo entro un paio di giorni. In questo caso si tratta di un'unità varata nel 1981 e recentemente ricondizionata, che ha partecipato a numerosi missioni, anche anti-pirateria. Ha due elicotteri imbarcati e 225 uomini di equipaggio.
Ufficialmente scopo della missione sarebbe solo quello di tutelare le truppe italiane della forza Unifil - la Forza di interposizione dell'Onu in Libano - in caso di conflitto siriano. Altre voci dicono addirittura che si tratterebbe di normale "esercitazione"
Ma nessuna notizia in proposito è stata fornita dal ministro della
Difesa, Mario Mauro, il quale
solo poche ore fa esprimeva soddisfazione per la temporanea "pausa di riflessione" americana, proprio mentre le navi erano in partenza si accendevano.
Peggio ancora il viceministro degli affari Esteri, Lapo Pistelli, che da Israele ha detto
di non saperne nulla. «Sono decisioni che competono al ministero della
Difesa», tuttavia ha aggiunto di ritenere che «Doria e Maestrale siano
salpate perché impegnate in esercitazioni (!?)».
Invece, il vice presidente della Commissione Difesa Massimo Artini (M5S) e il
sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano (Pdl) hanno invece
chiesto "tempo" per acquisire informazioni in proposito.
FANNO I FINTI GNORRI, MENTONO, SAPENDO BENE DI MENTIRE!
Inoltre, fonti militari riferiscono infatti che dall'Italia ieri sono partiti anche quattro mezzi militari con a bordo personale specializzato, avvisato all'ultimo momento. Si tratterebbe di quattro furgoni del Gos, il Gruppo Operativo Subacquei, dunque palombari della Marina militare, che tra i propri compiti hanno anche quello dello sminamento in acqua.
D'altra parte questa partenza coincide con l'arrivo nel Mediterranea di cinque unità navali americane
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