martedì 3 settembre 2013

pc 3 settembre - Il ministro guerrafondaio, Bonino, a Tunisi a difesa degli interessi dei padroni italiani e a cooperare per impedire le rivolte delle masse arabe oppresse

dalla stampa borghese:
Roma, 03 set 09:23 - (Agenzia Nova) - Il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, è oggi a Tunisi in un momento delicato per il paese nordafricano, ancora alla ricerca di un accordo tra laici e islamisti sulla nuova costituzione. “Dobbiamo fare tutto quello che si può, ad esempio adesso in Tunisia, per prevenire scenari già visti”, ha detto sabato la titolare della Farnesina in un'intervista a “Skytg24”. Insieme all'Egitto piombato ormai nel caos, “l'intera fascia è in preda a grandissime tensioni”, ha affermato il capo della diplomazia italiana, aggiungendo che ora assuma particolare rilevanza la prevenzione “per evitare il peggio che abbiamo visto in molti altri paesi”. La Bonino a Tunisi incontrerà il presidente provvisorio della Repubblica tunisina, Moncef Marzouki, il presidente dell’Assemblea costituente, Ben Jafaar, e il primo ministro Ali Larayedh, nonché rappresentanti della società civile.

Il rinnovato attivismo anche sul territorio tunisino dei gruppi terroristici legati alla galassia qaedista e infiltrazioni terroristiche dal Sahel e dagli altri paesi limitrofi, contribuiscono a diffondere un forte senso di insicurezza nella popolazione. Se da un lato è importante proseguire nel contributo in termini di assistenza tecnica e forniture in favore delle autorità tunisine, ambito in cui l’Italia è già attiva, si rende al contempo indispensabile un rafforzamento della cooperazione regionale, in particolare nell’antiterrorismo e nella lotta al traffico di armi.

La visita si inquadra altresì nell’ambito del privilegiato rapporto italo-tunisino, sancito dal partenariato strategico firmato nel maggio 2012, e della reiterata volontà italiana di garantire un concreto sostegno al processo di transizione tunisino. In tale contesto sarà stilato il punto sugli sviluppi della collaborazione bilaterale nei settori della sicurezza, migratorio ed economico-commerciale. L’Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia e sono presenti sul territorio tunisino circa 750 imprese italiane, in generale di medio-piccole dimensioni, in vari settori (tessile, turistico, grandi opere, trasporti, energia). Tra i grandi gruppi, spicca la presenza di Eni che proprio attraverso la Tunisia trasporta in Italia il gas proveniente dall’Algeria.

Il forte interesse da parte delle aziende italiane nei confronti della Tunisia si riflette nella richiesta di impegno del governo tunisino a tutela e protezione degli investimenti stranieri nel paese. La presenza straniera nel paese è un elemento vitale per la stabilità dell’economia tunisina, tra importazioni energetiche e flussi turistici provenienti dall’Europa. Credibili garanzie in particolare in termini di sicurezza sono quindi indispensabili per una presenza di investitori internazionali. In Tunisia sono presenti oltre tremila aziende straniere attive in tutti i campi e, nello specifico, nel settore tessile e dell’abbigliamento. Ulteriori reparti in cui si concentrano principalmente gli investimenti italiani sono le calzature, l’agroalimentare, il turismo, progetti di sviluppo delle infrastrutture e manifattura leggera.

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