lunedì 16 settembre 2013

pc 16 settembre - la mobilitazione operaia per difendere il lavoro è giusta ma i sindacati confederali la indirizzano verso un nuovo decreto pro RIVA commissariata o no che sia - proletari comunisti non aderisce a questa mobilitazione





ROMA - Presidi e cortei in tutti e 7 gli stabilimenti del gruppo Riva Acciaio. Riparte con forza la mobilitazione dei lavoratori dopo la chiusura degli impianti, decisa dal vertice dell'azienda siderurgica. Una decisione motivata dalla famiglia Riva con il sequestro da 916 milioni di euro effettuato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Taranto, nella vicenda Ilva. E che ha provocato la sospensione di circa 1400 addetti.

Il pressing dei sindacati. I presidi di fronte alle aziende "si trasformeranno in cortei in tutte le città interessate a partire dalle 9.30 di oggi" - lo annuncia in una nota la Fim Cisl -. Questo l'elenco dei siti industriali: Verona, Caronno Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno (Brescia) e Annone Brianza (Lecco). A Verona, dove è localizzata l'azienda più grande del gruppo, 500 persone stanno sfilando per le vie della città al grido "Commissario, commissario". I manifestanti si sono diretti al municipio per incontrare il sindaco Flavio Tosi.

Appello di Confindustria. Un appello al governo arriva da Fulvio Conti, vicepresidente di Confindustria. L'associazione degli industriali chiede al governo di fare tutto il possibile per "preservare l'industria siderurgica, l'industria dell'acciaio in italia". L'acciaio, sottolinea Conti, "è un'industria di base, essenziale e fondamentale per l'economia nazionale - dice su Radio1 -. L'italia è il secondo produttore di acciaio in Europa, non possiamo perdere anche questo primato, abbiamo bisogno di mantenere questa grande risorsa industriale". Tra le ipotesi su cui sta lavorando l'esecutivo, oltre alla cassa integrazione per i dipendenti, c'è anche un commissariamento che consenta il ripristino delle attività produttive.

Landini chiede il commissariamento. Una soluzione caldeggiata anche da Maurizio Landini. "Serve che il governo sia in grado in prima persona, di consentire la prosecuzione dell'attività - dice a Radio 1 il segretario Fiom -. I Riva non sono in grado di dare un futuro, per cui subito un commissariamento ma in prospettiva si puo ragionare su un intervento diretto, anche transitorio, dello stato,  per favorire un nuovo assetto proprietario dell'ilva". Qualche elemento in più emergerà dopo l'incontro in programma oggi tra il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante.

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