"Il sangue scorre, cerca vendetta!" La collera antifa dilaga nelle strade greche
Più di 25 città greche, tra cui tutte le principali, si sono sollevate oggi per vendicare il vile assassinio del rapper e militante antifascista Pavlos Fyssas da parte dell'affiliato di Alba Dorata Giorgios Roupakias.
La giornata di lotta è partita da Chania nell'isola di Creta - dove una folla inferocita ha preso d'assalto la sede locale di Alba Dorata - e continuata a Patrasso, con blocchi stradali generalizzati ed il lancio di molotov contro gli uffici del partito nazista - provocando la reazione poliziesca e quella di un militare della marina italiana che ha puntato la pistola contro gli antifa. Nel pomeriggio sono state indette iniziative ovunque, in molte città di concerto con le contemporanee proteste degli insegnanti, che hanno accolto al proprio interno corposi spezzoni antifascisti. Serrande abbassate per Alba Dorata a Trikala davanti a 500 antifascisti, mentre a Salonicco i dimostranti si sono scontrati a più riprese con la polizia in una sommossa che ha investito l'intero centro città.
Ad Atene il concentramento si è dato nel quartiere di Keratsini, vicino al luogo dell'assassinio di Pavlos, dove sono stati deposti fiori, dolci e candele, mentre le bacheche dei social network si affollavano di messaggi di cordoglio, collera e commozione sotto il suo nome d'arte #KillahP, tra i quali l'omaggio degli ultras della squadra madrilena del Rayo Vallecano.
Le decine di migliaia nella piazza hanno dapprima espulso energicamente dall'adunata prima il provocatore Panos Kammenos (leader del partito di destra populista Greci Indipendenti) e le sue guardie del corpo, poi i giornalisti compiacenti delle televisioni e dei quotidiani dell'establishment; successivamente si sono dirette verso la municipalità di Keratsini, scontrandosi una prima volta con la polizia all'altezza del commissariato, mentre venivano erette barricate ed incendiati cassonetti lungo le arterie di Grigoriou Lampraki e Panagi Tsladari.
Successivamente il corteo si è diretto verso l'obiettivo finale - gli uffici di Alba Dorata a Nikaia, con alla testa un enorme blocco antifa di 4000 compagni. Ai cordoni delle squadre MAT di polizia intervenuti per sbarrare loro la strada si sono affiancati nazisti armati di pietre, con le quali hanno iniziato a bersagliare i manifestanti. La tenacia degli antifa ha costretto la polizia a schierare i cannoni ad acqua, ed a sparare lacrimogeni nel mucchio, ad altezza uomo.
Ad ora si segnalano un ferito grave all'occhio, ricoverato all'ospedale di Atene, e 70 arresti confermati (più altri 30 a Salonicco). Ma la tensione non si placherà a breve. Domani il Fuhrer di Alba Dorata Michaloliakos ha annunciato di tenere un discorso vicino al luogo dell'assassinio di Pavlos, mentre sono ancora in corso scontri in tutto il paese ed annunciati presidi di solidarietà antifascista in altre metropoli europee quali Parigi, Stoccolma, Valencia, Bruxelles e Londra.
La giornata di lotta è partita da Chania nell'isola di Creta - dove una folla inferocita ha preso d'assalto la sede locale di Alba Dorata - e continuata a Patrasso, con blocchi stradali generalizzati ed il lancio di molotov contro gli uffici del partito nazista - provocando la reazione poliziesca e quella di un militare della marina italiana che ha puntato la pistola contro gli antifa. Nel pomeriggio sono state indette iniziative ovunque, in molte città di concerto con le contemporanee proteste degli insegnanti, che hanno accolto al proprio interno corposi spezzoni antifascisti. Serrande abbassate per Alba Dorata a Trikala davanti a 500 antifascisti, mentre a Salonicco i dimostranti si sono scontrati a più riprese con la polizia in una sommossa che ha investito l'intero centro città.
Ad Atene il concentramento si è dato nel quartiere di Keratsini, vicino al luogo dell'assassinio di Pavlos, dove sono stati deposti fiori, dolci e candele, mentre le bacheche dei social network si affollavano di messaggi di cordoglio, collera e commozione sotto il suo nome d'arte #KillahP, tra i quali l'omaggio degli ultras della squadra madrilena del Rayo Vallecano.
Le decine di migliaia nella piazza hanno dapprima espulso energicamente dall'adunata prima il provocatore Panos Kammenos (leader del partito di destra populista Greci Indipendenti) e le sue guardie del corpo, poi i giornalisti compiacenti delle televisioni e dei quotidiani dell'establishment; successivamente si sono dirette verso la municipalità di Keratsini, scontrandosi una prima volta con la polizia all'altezza del commissariato, mentre venivano erette barricate ed incendiati cassonetti lungo le arterie di Grigoriou Lampraki e Panagi Tsladari.
Successivamente il corteo si è diretto verso l'obiettivo finale - gli uffici di Alba Dorata a Nikaia, con alla testa un enorme blocco antifa di 4000 compagni. Ai cordoni delle squadre MAT di polizia intervenuti per sbarrare loro la strada si sono affiancati nazisti armati di pietre, con le quali hanno iniziato a bersagliare i manifestanti. La tenacia degli antifa ha costretto la polizia a schierare i cannoni ad acqua, ed a sparare lacrimogeni nel mucchio, ad altezza uomo.
Ad ora si segnalano un ferito grave all'occhio, ricoverato all'ospedale di Atene, e 70 arresti confermati (più altri 30 a Salonicco). Ma la tensione non si placherà a breve. Domani il Fuhrer di Alba Dorata Michaloliakos ha annunciato di tenere un discorso vicino al luogo dell'assassinio di Pavlos, mentre sono ancora in corso scontri in tutto il paese ed annunciati presidi di solidarietà antifascista in altre metropoli europee quali Parigi, Stoccolma, Valencia, Bruxelles e Londra.
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