PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)
COMITATO
CENTRALE
30 Novembre 2010
Cari compagni e amici della rivoluzione indiana,
A nome del nostro partito, il PCI (Maoista), dell’Esercito
Guerrigliero Popolare di Liberazione (EGPL), dei Comitati Rivoluzionario Popolari (RPC), delle organizzazioni di massa rivoluzionarie
e dei rivoluzionari dell'India,
in primo luogo, inviamo i nostri accorato
Laal Salaam (Saluto
Rosso) a tutti i partiti, le
organizzazioni, i diversi forum e
individui in India e all'estero, che
hanno inviato al nostro CC
messaggi di condoglianze e hanno condannato i
brutali omicidi dei compagni
Cherukuri Rajkumar (Azad) e Hemchand
Pandey perpetrati il 1 luglio 2010 dalle classi dominanti fasciste indiane. Come tutti voi avete riconosciuto,
la peerdita del compagno Azad è uno dei più duri colpi che il nostro partito e la rivoluzione
indiana hanno subito. Azad
è stato uno dei più alti
dirigenti del nostro partito. Da lungo tempo dirigente della rivoluzione indiana. Nel nostro paese, la guerra popolare si intensifica di giorno in giorno. Con l'aiuto e il sostegno degli imperialisti, in particolare gli
imperialisti USA, le classi dominanti reazionarie indiane stanno
cercando di reprimere il movimento rivoluzionario e perpetrano atrocità di
gravità senza precedenti. In questa
guerra tra il popolo e le classi
dominanti, il nemico ha concentrato le sue cospirazioni
per assassinare i nostri leader e
in particolare compagni come Azad che era una guida della rivoluzione.
È come parte di questo piano che il compagno Azad è stato catturato e
ucciso nel modo più vile e brutale.
Il compagno Azad dirigeva
l'intero movimento urbano per
conto del nostro Comitato Centrale e seguiva anche la propaganda politica, i periodici
di partito, la formazione di partito e
altri compiti cruciali. Era uno dei dirigenti di massa
più esperti e popolari. Manteneva stretti rapporti con molti compagni a vari livelli e con le masse
rivoluzionarie. Nel mezzo della dura repressione,
ha lavorato disinteressatamente e
senza esitazioni, nonostante i tanti
rischi. In queste circostanze, il nemico è venuto a sapere da qualche parte dove si
trovava e gli potuto tendere un agguato e catturarlo.
I
vostri messaggi e le condanne scritti con vero spirito internazionalista hanno
dato agli oppressi e ai compagni addolorati da questa notizia sconvolgente il
necessario sostegno morale. A causa delle dure condizioni repressive in cui
agiamo, non siamo riusciti a ricevere tutti i messaggi e alcuni anche dei
messaggi ricevuti sono arrivati in ritardo. Siamo perciò molto dispiaciuti del ritardo
con cui vi inviamo risposta.
Il
compagno Azad si è avvicinato al movimento rivoluzionario quando era studente
al Warangal Regional Engineering College nel 1972. Azad, che era
particolarmente brillante nei suoi studi, aveva anche avuto un ruolo dinamico
nel movimento rivoluzionario. Nel 1974, giocò un ruolo nella formazione
dell'Unione degli studenti radicali (RSU). Nel 1978 fu eletto presidente della
RSU in quello stato. È stato uno dei fondatori del movimento rivoluzionario
studentesco di tutta l'India, che guidò fin dalla formazione, nel 1985. Nel
1981 ebbe un ruolo chiave nella conduzione del seminario sulla questione delle nazionalità
nella città Madras. In seguito ha assunto la responsabilità della costruzione del
movimento rivoluzionario in Karnataka, di costruire per la prima volta il
partito maoista in questo stato. Ha conquistato al partito molti compagni, come
Saketh Rajan. Quando , nel 1985 e nel 1991, gli opportunisti cercarono di
dividere il partito, il compagno Azad svolse un ruolo cruciale per la difesa
della linea del partito e per mantenerlo unito e forte, fino alla sconfitta della
loro politica opportunista. Ha lavorato instancabilmente per 20 anni come
membro CC e membro del Politburo, dal 1990 ad oggi. Non possiamo separare la
vita di Azad dalla storia del movimento rivoluzionario degli ultimi 40 anni. In
particolare, svolse un ruolo chiave nelle sfere della politica, ideologia, formazione
di partito e nella realizzazione dei periodici. Col nome di battaglia 'Azad' ha
adempiuto nel modo più eccellente ed esemplare la responsabilità di portavoce
del negli ultimi tre anni. Usava il suo intelletto eccezionale e la sua penna
tagliente nella lotta contro la 'guerra al popolo' condotta dalla cricca Manmohan
Singh-Sonia-Chidambaram. Di levò come voce poderosa del popolo contro oppressori
e sfruttatori. Il lavoro ideologico, politico e pratico di Azad ha svolto un
ruolo decisivo nello sviluppo della linea politica del partito, nello sviluppo
del partito, dell'esercito popolare e delle organizzazioni di massa, nell’espansione
del movimento, la creazione di nuovi organi di potere democratico e in tutte le
vittorie conquistate, ideologica. Il suo risoluto impegno di fronte a qualsiasi
circostanza, nei flussi e riflussi del movimento, l’attitudine al sacrificio, l’altruismo,
la sua vita semplice, il lavoro instancabile per la rivoluzione e per gli
interessi del popolo, lo studio brillante, l’analisi di volta in volta dei
fenomeni di cambiamento nella società, il saper stare sempre con il popolo sono
solo alcuni dei grandi ideali proletari incarnati dal compagno Azad. Anche se
lui non c'è più, è innegabile che servirà da modello rivoluzionario per tutti
gli studenti e gli intellettuali rivoluzionari e in particolare i giovani.
Hemchand Pandey era
un giornalista free lance
progressita di Uttaranchal, che usava
la penna per portare alla luce la condizione dei poveri e
degli oppressi del nostro paese.
è stato ucciso perché avrebbe potuto
far emergere la verità sull'assassinio
di Azad. Il brutale assassinio di questo giovane intellettuale dalla parte del popolo è
l’ennesimo esempio della brutalità
dei fascisti.
Avete giustamente condannato questi orribili omicidi, denunciando il piano delle classi dirigenti indiane dietro l’assassinio di Azad,
che è quello di schiacciare il movimento
rivoluzionario in continua espansione sotto la guida del PCI (Maoista) e di privare il popolo dei dirigenti del
partito. Assassinio di Azad
è l'ultimo di una serie di assassinii
di nostri dirigenti, coperti come 'scontri', negli ultimi 40 anni, soprattutto dopo il successo del nostro
Congresso di Unità, il 9° Congresso del 2007. Il governo ha dichiarato che
il PCI (Maoista) è la più grande minaccia per la sicurezza interna e ha lanciato molte campagne repressive per schiacciare il movimento, l'ultima
delle quali, l a Operazione Green Hunt, è iniziata a metà del 2009. Questa è la più grande offensiva
finora lanciata contro il movimento rivoluzionario in India, che ha
portato a distruzione senza
precedenti di vite e beni del popolo. Esecuzioni extragiudiziali di dirigenti e
massacri di persone sono tutti
parte di questa offensiva controrivoluzionaria
su più fronti.
Tutti avete condannato questa guerra contro
popolo indiano, in particolare gli Adivasi, con la giusta indignazione e avete chiesto che venga immediatamente interrotta. La popolazione delle zone del movimento
rivoluzionario ricordano calorosamente
questa solidarietà internazionale
espressa dai vari partiti,
organizzazioni, individui e dal proletariato dei vari paesi in quanto è esattamente il tipo di supporto che deve essere esteso a qualsiasi autentico movimento popolare, quando esso affronta una assalto
fascista di questo tipo. Apprezziamo molto questo tipo di sostegno e di solidarietà e ci impegniamo fermamente a ricambiarlo
stesso nei confronti di altre
masse in lotta in diverse parti del mondo. Questo tipo di solidarietà infonde grande fiducia e
rassicura i combattenti che non sono
soli nella loro lotta. Inoltre punta ancora una volta con chiarezza il dito contro i nemici comuni che
tutti noi stiamo affrontando, l'imperialismo
e i reazionari di ogni tipo. Esalta lo spirito combattivo del popolo e lo aiuta a far avanzare con fermezza il movimento. Il
nostro partito, il PLGA, i RPC,
le organizzazioni rivoluzionarie di
massa, i rivoluzionari e tutte le forze progressiste e democratiche
del nostro paese auspicano proprio questa
unità e solidarietà su scala nazionale
e internazionale. Essa è estremamente importante per difendere il movimento popolare
farlo avanzare.
Rinnoviamo ancora di fronte a voi il nostro impegno a portare avanti gli alti ideali di tutti i grandi martiri
della rivoluzione proletaria mondiale, tra cui il compagno Azad,
e affermiamo che nessuna
repressione fascista può soggiogare lo spirito combattivo del nostro Partito e del popolo rivoluzionario
di India .
Andremo avanti con rinnovata
determinazione, sfidando ogni
circostanza e pronti a nuovi sacrifici, fino alla vittoria finale. Questa è la nostra promessa a tutti gli amici e sostenitori della rivoluzione indiana.
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VIVA
L’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
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VIVA
L’UNITA’ DEL PROLETARIATO INTERNAZIONALE, DELLE FORZE RIVOLUZIONARIE E DEMOCRATICHE
E DELLE NAZIONI E POPOLI OPPRESSI DI TUTTO IL MONDO!
With
revolutionary greetings,
(Abhay)
portavocee,
Comitato Centrale,
CPI (Maoist)
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