giovedì 4 luglio 2013

pc 4 luglio - quello della fiat è fascismo padronale ..lo dice anche la Corte costituzionale


La Consulta afferma che la Fiat non può escludere dalla rappresentanza i sindacati non firmatari di contratto nazionale. Un brutto colpo per Marchionne, ma è un campanello d'allarme anche per l'accordo vergogna del 31 maggio tra Cgil Cisl Uil e Confindustria.
La legittimità costituzionale dei diktat di Marchionne era stata sollevata e rimessa alla Consulta dai giudici dei tribunali di Torino, Modena, Vercelli, a seguito dei ricorsi
presentati dalla Fiom, esclusi dalle Rsa per non aver firmato il contratto specifico della Fiat, che si richiama all'articolo 19 della legge 300 del 1970.

La Fiom e i suoi legali avevano sollevato il contrasto con gli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione, ossia sulla lesione del principio solidaristico, la violazione del principio di uguaglianza e del principio di libertà sindacale
La Corte costituzionale, si legge nel comunicato emesso dal Palazzo della Consulta, "nell'odierna camera di consiglio, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 19, 1 c. lett. b) della legge 20 maggio 1970, n. 300 (c.d. 'Statuto dei lavoratori') nella parte
in cui non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale sia costituita anche nell'ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie di contratti collettivi applicati
nell'unita' produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell'azienda".

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