appello uscito in francia
Sosteniamo i prigionieri marocchini della Via Democratica Basista MLM!
Dal 2008, intense battaglie vengono condotte in Marocco per ottenere la liberazione dei prigionieri della Via Democratica Basista MLM (VDB MLM) e di altri prigionieri politici. Essi appartengono insieme ai sindacalisti operai, ai disoccupati in rivolta (Ifni) e ai prigionieri saharawi di tutti quei "nemici interni", repressi sotto il regime reazionario del Marocco. Il loro coraggio e la loro determinazione al servizio degli interessi del popolo ha permesso alla loro lotta di oltrepassare i confini del Marocco, nonostante il blackout dei media. Questa lotta risuona in tutto il mondo, serve come esempio per tutti coloro che sono contro l'ordine ingiusto dei capitalisti, dei feudatari, dei torturatori.
La VDB MLM è una corrente rivoluzionaria nata all’interno dell’UNEM (Unione Nazionale degli studenti del Marocco), è erede del "fronte unito degli studenti progressisti" che esisteva negli anni ‘70. La sua ideologia è fondata sul marxismo-leninismo-maoismo. I militanti della VDB MLM sono stati imprigionati perché portano avanti la lotta per l'istruzione gratuita per i figli e le figlie del popolo contro la "carta nazionale di istruzione", contro la privatizzazione e la militarizzazione delle università; essa difende i diritti delle masse popolari di cui gli studenti sono per lo più parte, difende la solidarietà internazionalista, soprattutto la Palestina occupata e solidarizza con le guerre popolari. Vengono arrestati o conoscono la prigione perché sono comunisti.
Altri sono stati uccisi. Come non ricordare il martire El Abdelrrazak Agadiri, membro della UNEM e della VDB MLM, assassinato il 28 dicembre 2008, durante una manifestazione a sostegno del popolo di Gaza? Il regime aveva anche cercato di nasconderne i resti portandoli fuori dal retro dell’ospedale Ibn Tufayl. Ma la sua lotta è ancora viva. La lotta per la liberazione del gruppo Boudkour Zahra (in carcere dal 15 Maggio 2008) e per la compagna Ilham Hasnouni (rapita dalla sua casa il 12 Ottobre 2010) che non è ancora pienamente compiuta, nonostante il rilascio di queste due figure rivoluzionarie e alcuni dei loro coetanei. Hasnouni Ilham ha preso il posto di Zahra Boudkour come più giovane prigioniera politica in Marocco, si tratta di una studentessa dell'Università di Marrakech, 21 anni, attivista comunista e sindacalista della UNEM. Detenuta per più di dieci mesi senza processo, è stata arrestata senza un mandato né preavviso e torturata agli inizi di ottobre 2010 per fatti risalenti a manifestazioni tenute all’università nel 2008. Eventi simili si sono svolti a Fez nel marzo 2009. Gli scontri degli studenti con la polizia hanno portato a diverse ondate di arresti. Gli attivisti sono accusati di: distruzione di beni dello Stato, partecipazione a raduno non autorizzato, umiliazione di un funzionario pubblico nello svolgimento delle sue funzioni, uso della forza e anche la partecipazione a un gruppo armato.
A novembre 2011, ci sono ancora tre prigionieri rivoluzionari basisti che languono in prigione:
- Murad Achouini, arrestato il 15 maggio 2008, condannato a quattro anni di carcere
- Elhamdiya Youssef, arrestato il 10 ottobre 2010, condannato a un anno e mezzo
- Abdelhak Talhaoui, arrestato il 23 febbraio 2011, condannato a quattro anni di carcere in prima istanza, condanna ridotta a 10 mesi di prigione dalla corte d'appello nel mese di ottobre 2011.
Per il regime, la detenzione è utilizzata per spezzare la volontà dei sindacalisti e attivisti politici. Ma il movimento di solidarietà e l'accentuazione della lotta di classe in Marocco hanno trasformato le prigioni in luoghi di resistenza e di lotta. Alla fine la rivendicazione per la liberazione dei prigionieri si è allargata a tutto il movimento popolare, che si basa sulla piattaforma del "Movimento del 20 febbraio". Il Marocco è, come il Sud America e l'entità sionista, uno storico centro di tortura, di persecuzione e di eliminazione degli oppositori. Continua a mantenere questo sinistro privilegio. Marx ha detto che quando la borghesia, anche la più democratica, è minacciata, essa calpesta la propria stessa legalità. Rapimenti, esecuzioni extragiudiziali, uccisioni di falsi militanti sono anche armi di terrore utilizzate in tutti i regimi che garantiscono l'ordine imperialista. I paesi imperialisti sono quelli che danno gli ordini quando non sono agenti diretti di tortura. La lotta per la liberazione dei prigionieri politici è dunque una questione di classe, una lotta internazionalista che concerne tutti coloro che lottano per l'emancipazione degli oppressi.
Facciamo appello a sviluppare iniziative per chiedere la loro liberazione immediata, mentre si popolarizza la loro lotta!
Viva la lotta del popolo marocchino!
Libertà per i prigionieri rivoluzionari!
Abbasso il regime reazionario del Marocco e l'imperialismo francese!
Firmatari: AGEN, Comité Anti-Impérialiste, Coup Pour Coup 31, Coup Pour Coup 87, FSE,
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