domenica 11 dicembre 2011

pc 11 dicembre - RESOCONTO DELLA MANIFESTAZIONE A PIOLTELLO


Un corteo, una manifestazione lunga (4 ore di marcia), indovinata nel percorso e nei contenuti. Partito dal presidio davanti la logistica Esselunga, che si è unito alla Stazione di Limito/Pioltello con le tante realtà venute a solidarizzare coi lavoratori delle cooperative (passaggio necessario per la riuscita della manifestazione visto il blocco del traffico voluto dalla giunta Pisapia e l’adesione del comune di Pioltello, unico ad aderire della provincia di Milano), che ha attraversato quella che
una volta era la periferia produttiva, polo chimico Sisas, della cittadina e che ha rinverdito di memoria di classe le strade di Limito.
Corteo che ha proseguito per Seggiano (altra periferia di Pioltello, quella delle villette e delle case acquistate in gran parte dal ceto medio e lavoratori fuggiti dalla speculazione e caro prezzi di Milano) dove ha aggregato giovanissimi ragazzi felici di comunicare al telefonino ai loro amici che lì non c’erano bandiere del Pdl ma quelle rosse e con la falce e martello ( e che ha modo loro esprimevano la rabbia, la disperazione di una generazione espropriata di tutto). Poi si è arrivati nel cuore popolare e proletario di Pioltello, il quartiere Satellite. Nato per “accogliere” negli anni 60 la manodopera, i vecchi schiavi, venuta dal Sud Italia (Sicilia, Puglia, Campania, Calabria), utile allo “sviluppo” industriale dell’epoca. E qui il corteo ha dato il meglio di se, interloquendo col quartiere, oggi in maggioranza abitato dalle famiglie dei lavoratori immigrati, e allo stesso tempo rivendicandone l’appartenenza e gli interessi di classe.
Molti si sono aggregati, tanti dai balconi hanno applaudito, altri hanno annuito con lo sguardo. Insomma un sano bagno di solidarietà popolare e di classe. Un segnale ed auspicio per tutti noi. Ma la caratteristica predominante sono stati i comizi, continui e non interrotti da sound sistem se non da qualche canzone di lotta, e gli slogan dei lavoratori delle cooperative esselunga. Slogan di denuncia
dello stato di polizia e della repressione: “le cooperative infrangono la legge, lo stato cosa fa, li tutela e li protegge”; slogan che indicano la strada necessaria per vincere: “esselunga adesso sono guai, inizia la rivolta operaia”; slogan che incitavano all’unità di classe e che evidenziavano la felicità di questi lavoratori nel vedere altri lavoratori di altre sigle sindacali, giovani studenti e precari, essere lì e sentirsi una sorta di esercito di civiltà (la civiltà del nuovo
contro l’inciviltà e la barbarie di questo sistema) unita e convinta di andare avanti sino alla vittoria. Altro segnale positivo è stato ripercorrere il percorso al contrario, riportando tutti davanti ai cancelli della logistica. La rappresentanza dello Slai COBAS per il sindacato di classe di Milano e Bergamo ha aderito e partecipato con uno striscione, “contro la repressione delle lotte operaie, solidarietà di classe”. Una delegazione piccola perché nelle stesse ore impegnata nella lotta dei lavoratori delle cooperative di Brignano, e che pensa che se i tanti messaggi positivi emersi da questa giornata di lotta saranno fatti propri e condivisi da tutti, al di la delle appartenenze, noi ci siamo e ci saremo.

Slai cobas per il sindacato di classe – Milano.

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