giovedì 15 dicembre 2011

pc 15 dicembre - Monti assicura i profitti dell'ENI sul sangue del popolo libico

Il nuovo governo Monti, in continuità con il precedente governo Berlusconi, passa all'incasso dopo avere partecipato alla guerra "umanitaria" della NATO in complicità con l'ONU che ha causato 120 mila morti, 240 mila feriti, distruzione totale della Libia, per assicurare all'ENI i profitti dal petrolio libico.

dal sito: lettera43.it
Rinnovato il trattato d'amicizia Italia-Libia
Accordo fra Monti e il leader del Cnt Jalil. Scongelati 600 mln di fondi.




È stato riattivato il trattato d'amicizia fra Italia e Libia. L'annuncio è arrivato al termine dell'incontro a palazzo Chigi tra il presidente del consiglio, Mario Monti, e il leader del consiglio nazionale transitorio libico, Mustafa Abdul Jalil. «Abbiamo deciso di riattivare il trattato di amicizia, la cui applicazione era stata sospesa e percorso i modi concreti, nell'interesse dei due Paesi per concentrarci sulle priorità della nuova Libia», ha confermato Monti.
SCONGELATI 600 MILIONI. «Abbiamo rinnovato il nostro impegno ad assicurare la massima speditezza nell'utilizzo dei fondi libici congelati. L'Italia ha già scongelato l'importo di 600 milioni ed è pronta ad assicurare immediata assistenza nella sicurezza, nelle infrastrutture e nell'energia perché la popolazione possa trarne beneficio».
Il governo italiano ha quindi dato il nulla osta, attraverso il comitato per la sicurezza finanziaria, allo sblocco di fondi per consentire alla Banca Centrale libica di sottoscrivere, pro quota, l'aumento di capitale da 7,5 miliardi di Unicredit, di cui possiede il 4,99% per un controvalore di circa 375 milioni di euro.
Monti ha poi voluto congratularsi con Jalil «per la determinazione dimostrata in ogni momento ad evitare qualsiasi atteggiamento vendicativo e a garantire il processo di transizione» della Libia verso la democrazia.
PETROLIO, RAGGIUNTO IL 70% DI PRODUZIONE. Lo stesso Jalil ha parlato della delicata questione del petrolio: «Ormai la Libia ha raggiunto il 70% della produzione precedente e questo realizza l'interesse dei due Paesi. Voglio ringraziare le aziende petrolifere italiane in particolare l'Eni che ha deciso di tornare alle postazioni di lavoro al fianco dei libici con tutti i pericoli. Noi apprezziamo questo coraggio che ha accelerato il flusso di gas verso l'Italia».
MONTI A TRIPOLI A METÀ GENNAIO. Monti ha poi rivelato che L'Italia offre «disponibilità di studio e formazione nel nostro Paese e assistenza sanitaria per chi è rimasto ferito nel conflitto». Il presidente del Consiglio ha in programma una visita a metà gennaio in Libia.
Jalil ha anche voluto salutare l'ex premier Silvio Berlusconi, autore del patto nel 2008 con l'ex dittatore libico Muammar Gheddafi: «Fin dall'inizio, insieme ai ministri degli Esteri e Della Difesa, ha supportato la rivoluzione».
COOPERAZIONE ECONOMICO-ENERGETICA. L'intesa, che è stata sospesa a seguito della guerra in Libia che ha visto la caduta del rais, prevedeva una stretta cooperazione in campo economico-energetico, nel contrasto all'immigrazione clandestina e una serie di risarcimenti da parte italiana a titolo di riparazione per il passato coloniale. Secondo la lettera del Trattato, l'Italia si impegnava inoltre a finanziare la realizzazione di infrastrutture sul territorio libico per una spesa complessiva di 5 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro) nell'arco di 20 anni.

Giovedì, 15 Dicembre 2011

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