venerdì 16 settembre 2011

pc 16 settembre - Tagli ai lavoratori mentre aumentano le spese militari!



Un articolo di Silvia Cerami, da L'Espresso, documenta l'enorme finanziamento all'industria bellica nazionale da parte di questo governo (dimenticando però di fornire i dati dell'interventismo "umanitario" del centrosinistra in Iraq, nell’ex Jugoslavia e in Afghanistan, nascondendo il carattere di continuità bipartisan del rafforzamento dell'apparato militare dello stato imperialista italiano).

"Ottanta milioni di euro di spese militari al giorno, pari a 500 dollari pro-capite. Oltre 600 generali, 2 mila e 700 colonnelli, 13 mila ufficiali, quasi 26 mila sottoufficiali e ben 70 generali di corpo d'armata, più del doppio dei corpi d'armata: una massa sterminata di dirigenti con ricchi stipendi a guidare un numero sempre più esiguo di soldati...."
"secondo i documenti ufficiali, il volume finanziario complessivo a disposizione del ministero della Difesa è pari a 20 miliardi e 494,6 milioni di euro, nel 2011, a 21 miliardi e 16 milioni di euro, nel 2012, e a 21 miliardi e a 368 milioni di euro, nel 2013. Ma una parte consistente delle spese per l'acquisto degli armamenti è iscritta nei bilanci del ministero dello Sviluppo economico. A quanto ammontino i "fondi-stampella" dello Sviluppo economico le carte ufficiali però non lo dicono: sono circa 900 milioni per il 2011, rispetto ad almeno 1.200 milioni degli anni precedenti, secondo una stima che circola tra esperti della difesa".
"L'elenco è ricco: l'ultima trance del programma per il caccia Eurofighter costerà all'Italia 5 miliardi di euro, senza considerare i 13 miliardi di euro già pagati. Poi ci sono gli otto aerei-robot Predator senza pilota da comprare per la cifra di 1,3 miliardi di euro. E ancora i 100 nuovi elicotteri militari NH-90 che peseranno sulle nostre tasche 4 miliardi di euro.
E non manca la difesa via mare, con due sommergibili che saranno acquistati per 915 milioni e 10 fregate "FREMM" da ottenere per soli 5 miliardi di euro: quest'ultimo è l'unico programma silurato dalla manovra che ha "affondato" quattro delle navi.
Ma il capitolo più impressionante è quello della digitalizzazione: Forza Nec, una rete di comunicazione satellitare che unirà i mezzi di terra, mare e cielo in un solo network. Solo la progettazione costa 650 milioni, quanto alla spesa complessiva è stimata intorno ai 12 miliardi. Servirà mai a qualcosa?
C'è chi sostiene che non siano spese ma investimenti, che creano un ritorno in occupazione qualificata e ricerca tecnologica. Ma in una stagione di tagli a servizi primari per i cittadini, questo bilancio bellico da superpotenza appare mostruoso. E se la nostra industria militare ha vissuto una stagione d'oro - con blockbuster sui mercati come il veicolo tattico Lince o l'elicottero d'attacco A-129 Mangusta - la cronaca giudiziaria racconta come i contratti abbiano alimentato un sistema di potere parallelo.
Vicende come l'accordo panamense con sei pattugliatori navali "donati" a Panama grazie all'intercessione di Valter Lavitola nella sua veste di consulente Finmeccanica. Un regalo da cinquantina di milioni di euro che è stato prontamente inserito nelle maglie di due decreti per il rifinanziamento delle missioni all'estero: ... con il costo di un solo cacciabombardiere F-35 si potrebbero realizzare 183 asili nido in grado di accogliere settanta bimbi, con stipendi per insegnanti compresi. Insomma un solo jet risolverebbe il problema delle liste di attesa negli asili nido solo a Roma o potrebbe garantire l'indennità di disoccupazione a 15.000 precari".

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