La giornata di lotta contro la manovra economica del governo, promossa a livello nazionale dallo Slai cobas per il sindacato di classe, a Ravenna si è realizzata con un presidio davanti i cancelli dell'Enichem con uno speakeraggio, affissione di striscioni con le parole d'ordine che fanno appello alla "rivolta operaia", alla difesa dell'articolo 18, contro i sindacati di regime e contro il riformismo sindacale e politico. E' stato diffuso il foglio fabbriche di proletari comunisti agli operai presenti. L'iniziativa è stata preparata con un volantino allo sciopero della Cgil del 6 settembre e una serie di volantinaggi tra gli operai della Marcegaglia.
Sta per passare al Parlamento una pesantissima manovra economica “lacrime e sangue” per i lavoratori. Lacrime e sangue perché attacca i salari e i diritti degli operai nel nome di una via d’uscita dalla crisi, una crisi generata proprio dai signori padroni che si sono arricchiti in tutti questi anni con profitti vertiginosi, alimentando la speculazione finanziaria e che, adesso, visto che ci hanno sfruttato tenendoci bassi i salari, sono entrati in crisi perché non riescono a venderci più le loro merci dato che i nostri salari e stipendi non ci bastano ad arrivare a fine mese.
Con questa manovra economica, su cui il governo Berlusconi chiederà la fiducia domani in parlamento, perdiamo tutte le conquiste e i diritti nei posti di lavoro.
Pertanto è necessario organizzare le lotte su una linea classista. Gli strumenti di lotta messi in campo ad oggi sono stati inefficaci. Dopo lo sciopero della CGIL di maggio abbiamo avuto il famigerato accordo di giugno che deroga sui contratti nazionali, cancella l’art. 18, impedisce l’agibilità sindacale di chi si vuole opporre agli accordi a perdere come Fiom e cobas. Un accordo firmato dalla stessa CGIL, la stessa organizzazione sindacale che ci ha chiamato a scioperare la settimana scorsa. Noi non abbiamo aderito allo sciopero del 6 settembre anche se eravamo con i lavoratori in sciopero in corteo, ma per dire che ci vuole un’altra linea, sindacale e di lotta per contrastare questa manovra economica.
Ma possono queste rituali processioni che non attaccano veramente i padroni, i loro interessi, senza il blocco effettivo della produzione, senza attaccare le sedi istituzionali che rappresentano il governo, senza protestare davanti alle sedi dei partiti politici che concordano tutti, maggioranza e opposizione, sullo scaricare la crisi sui lavoratori?
Che legittimità hanno i rappresentanti di questo governo coperti da privilegi, corrotti e corruttori, amici di mafiosi, a peggiorare le nostre condizioni di vita? E noi gli contrapponiamo le sfilate per le vie delle città a sostegno di piattaforme a perdere?
Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha indetto una giornata di lotta nazionale per oggi 13 settembre per organizzare la forza e l’unità dei lavoratori su posizioni di classe che vuol dire piena autonomia dai sindacati di regime e dai partiti parlamentari se si vuole veramente incidere sui rapporti di forza contro padroni e governo, contro tutti i governi perché sono tutti espressione degli interessi dei padroni, sia quelli di destra così come quelli di centrosinistra.
E’ ora che ci rendiamo conto che il riformismo sindacale e politico, le piattaforme di lotta che puntano ad “uscire dalla crisi”, convergono con gli interessi dei padroni. Ci vuole una vera rivolta operaia per aprire la strada ad un nuovo modello sociale che punti alla giustizia sociale, all’uguaglianza, all’affermazione dei diritti, alla fine reale di un sistema che ci impone salari da fame, precarietà, morti sul lavoro!
E' stato scelto di fare l'iniziativa all'Enichem anche per denunciare l'accordo neocorporativo del 1° luglio sull'aumento dello straordinario, sul legame del premio di produzione alla malattia,
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