Sulla scia del delirio "sicurezza" il centro sinistra a livello locale mostra il suo vero volto e la difesa degli interessi di classe che effettivamente rappresenta: quello dei commercianti uniti ai poteri forti economici (padroni di cooperative, porto, petrolchimico, marcegaglia).
Sulla repressione antimmigrati seguita alla campagna sulla "sicurezza" dov'è la differenza con i comuni governati dalla Lega? Solamente nel mascherare la politica antimmigrati con una rete di associazioni ramificate nel tessuto cittadino che parlano di accoglienza, integrazione, e che contengono gli immigrati per impedirne l'autorganizzazione (la chiamano "mediazione"), col vanto di un simulacro di stato sociale ma che nella sostanza non dà risposte ai loro bisogni, a partire da quello di avere una casa e un lavoro.
Vediamo gli ultimi fatti che portano a queste coclusioni: a Ravenna, la stampa locale comincia a instillare nell'opinione pubblica la paura dell'"emergenza", partendo dalla "notizia" sulla presenza di ben 385 immigrati ospitati in regione (!) provenienti da Lampedusa di cui ben 15 previsti a Ravenna, poi avvengono una serie di episodi di cui sono stati protagonisti immigrati (rissa nella via della Ravenna "bene" in centro, albergo dismesso, usato come dormitorio, bruciato) e s'incomincia a dire che questa volta è vero allarme che turba la "città", con il solito corollario di argomenti che preparano le politiche repressive: microcriminalità, spaccio, delinquenza ad opera di "migranti temporanei tunisini" (!), che hanno trasformato Ravenna come Milano, Bologna, Padova (dove c'è l'intervento dell'esercito in stazione) fino ad arrivare ad oggi pomeriggio, 12 settembre, alla convocazione del consiglio comunale su richiesta dell'opposizione che, in seduta straordinaria, ha deciso che la bella vetrina della Ravenna borghese dev'essere ripulita perchè così la vogliono i bottegai del centro e di tradurre quelle richieste con più repressione, "forte" del consenso dei fantomatici "cittadini" che hanno presentato esposti. Siccome il loro blocco sociale che rappresentano vuole legge ed ordine, le decisioni che vengono prese sono il raddoppio forze di polizia sul territorio (come non fossero già abbastanza), aumento dei posti di blocco, l'ordinanza del sindaco sul divieto di vendita alcolici nella zona antistante la stazione, il censimento-schedatura di massa di tutti gli immigrati presenti nel comune e sgombero di tutti i casolari abbandonati e abbattimento delle strutture usate come ricoveri di fortuna dagli immigrati. E con l'invito a questore e prefetto di non rinnovare i permessi per motivi umanitari in scadenza ad ottobre.
Intanto il rilascio dei permessi per i richiedenti asilo ha tempi lunghissimi e chi ha accettato l'inserimento nei centri per rifugiati, oltre vitto e alloggio, riceve 2.50 euro al giorno spendibili solo, guarda caso, alla Coop (!). E nessuna Associazione di immigrati è stata coinvolta nel predisporre l'accoglienza.
Tutte le forze politiche al parlamento locale, della maggioranza così come dell'opposizione, falsodemocratici o fascioleghisti, sono uniti dalla parola d'ordine "sicurezza", ma è la sicurezza di continuare a fare affari per i commercianti ed esigenza di rassicurazione per i benpensanti che diventa paura, invisibilità, ricatto, per la massa di immigrati, con o senza i documenti.
Questa denuncia si tradurrà in mobilitazione cittadina nei prossimi giorni. Facciamo appello fin da subito agli immigrati, agli antirazzisti a scendere in piazza per manifestare contro i provvedimenti repressivi di questa amministrazione comunale di falsa sinistra.
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