Un miliardo e cento milioni di euro per un progetto da “guerre stellari”
“C’è un’eccellenza italiana da seguire come modello”. Cosi Mariastella Gelmini parla dell’investimento miliardario che vede protagonista MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), Ministero della Difesa e Finmeccanica, attraverso le consorziate Thales Alenia Space, selex Galileo e Telespazio.
Si tratta del “Cosmo Skymed”, programma spaziale dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), che giunge con questo lancio al quarto satellite spia nello spazio. La base militare dalla quale sarà inviato è quella di Vanderberg, in California, con un vettore realizzato dalla Boeing.
A che servirà questo satellite ce lo spiega da Santa Barbara (California) Vincenzo Camporini, Capo di Stato Maggiore della Difesa italiana. Dalle pagine de “La Stampa” del 31 ottobre Camporini ci afferma che “Cosmo Skymed…..ha straordinarie potenzialità militari. A volte si dà per scontato che noi si conosciamo il mondo come conosciamo il cortile di casa nostra…Non avete idea di come sia difficile mettere insieme delle mappe dell’Afghanistan affidabili”.
In un articolo di spalla del quotidiano torinese un altro giornalista si diletta a descrivere quello che gli statunitensi vedono come un piccolo “complesso militare-industriale” all’italiana, composto dal sottosegretario alla Difesa Guido Corsetto, i dirigenti di Finmeccanica e il presidente dell’ASI Enrico Maggese, accorsi in California ad assistere al lancio.
Viaggio andato di nuovo a vuoto come ci dice un dispaccio ANSA delle 07.21 del 02 novembre: “Il conto alla rovescia ….e' stato bloccato per motivi di sicurezza … quando mancavano due minuti al lancio a causa di un problema di fuoriuscita di azoto dalla struttura di terra
Inutile parlare degli ulteriori costi economici causati da questo secondo rinvio. Sciocchezze di fronte all’investimento complessivo: un miliardo e cento milioni di euro, sborsati da noi contribuenti attraverso una sinergia tra Ministero dell’Istruzione, della Difesa ed Unione Europea
Il progetto “Cosmo Skymed”, insieme ai programmi che introducono nella scuola forme d’addestramento militare - parliamo del protocollo Gelmini/La Russa per la Mini-naja e “Allenati per la vita”, finanziato con i residui di bilancio degli istituti scolastici - ci dicono quanto questo Ministero sia proiettato verso una stretta integrazione dell’Istruzione pubblica con il sistema di guerra tricolore, indubbiamente una “eccellenza” a livello internazionale, grazie al colosso Finmeccanica, che da decenni produce e smercia sofisticati di sistemi d’arma per guerre e regimi militari ai quattro angoli della terra.
Così, mentre l’Italia è in clamoroso ritardo nella spesa dei fondi UE 2007 – 2013, mentre centinaia di migliaia di precari della scuola e dell’Università stanno per essere gettati in mezzo ad una strada, Mariastella Gelmini si vanta dalle pagine del Sole24Ore di sostenere un progetto “motivo d’orgoglio in un paese in cui si parla spesso in termini negativi della capacità di fare ricerca”.
Ci auspichiamo che questo Ministro - auspicabilmente insieme ad un esecutivo che fa rimpiangere il regno del terzo imperatore romano di Roma Gaio Cesare, meglio noto come Caligola - venga al più presto spazzato via dal movimento di lotta per la difesa dell’istruzione pubblica, che progressivamente va assumendo le parole d’ordine del No alla guerra ed alle spese militari, come dimostrano le mobilitazioni di questi giorni a Milano con “Make School Not War, Si alla Scuola No alla Guerra!” ed in tutto il paese contro le parate del 4 novembre.
La Rete nazionale Disarmiamoli!
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