il testo di convocazione
Dalle cariche contro le popolazioni di Terzigno che difendono la propria terra dalla devastazione ambientale, agli sgomberi dei nuovi spazi liberati a Milano (Ripa, Fornace ed Edera), ovunque il dissenso viene represso in maniera sempre più dura e immediata.
Le mobilitazioni antifasciste in particolar modo sono oggetto di attenzioni particolari da parte della magistratura. Da più di tre mesi Tonino , compagno anarchico, si trova in carcere per “concorso esterno in tentato omicidio” nell’accoltellamento di un neofascista di CasaPound, gesto per il quale l’autore si è costituito assumendosi fin da subito tutte le responsabilità. Eppure Tonino dopo ben due Riesami si trova ancora in carcere, chiaramente perché è stato in prima linea nelle lotte contro la riapertura della discarica di Pianura a Napoli nel 2008, contro CasaPound e perché anarchico. Anche a Teramo il 12 ottobre sono stati arrestati quattro antifascisti, a Pistoia continua la montatura giudiziaria nei confronti di tre militanti antifa.
La repressione e il controllo sociale si intensificano sempre di più. Piovono ovunque arresti, denunce, misure restrittive, licenziamenti, sanzioni amministrative mentre le condizioni di vita diventano sempre più precarie. Chiunque si permette di alzare la testa viene definito socialmente pericoloso e represso. Socialmente pericoloso è chi lotta contro la devastazione del proprio territorio, contro le politiche razziste e securitarie, contro i licenziamenti politici e lo sfruttamento del lavoro, contro il ricatto della precarietà e la disoccupazione. Socialmente pericoloso è chi con la pratica e le idee contrasta gli strumenti del potere, siano essi l'autoritarismo della democrazia o l'abuso dei metodi che sempre più si avvicinano alle pratiche fasciste, la militarizzazione delle nostre strade e la mercificazione delle nostre vite.
Se lottare significa essere socialmente pericolosi, abbiamo già scelto.
Continueremo a lottare.
Contro la repressione.
Tonino libero, liberi tutti.
.::Sabato 6 novembre::.
corteo nazionale a Napoli, concentramento in piazza Mancini (di fronte alla stazione centrale)
alle ore 16:00.
la posizione di proletari comunisti
proletari comunisti sostiene ma non aderisce al corteo di napoli
lo sostiene perchè condivide pienamente la denuncia dei fatti contenuti nell'appello,
così come ritiene indispensabile la costruzione di una manifestazione nazionale a napoli - teatro di tutte le repressioni sociali e politiche - ma riteniamo che questa non lo sia
nè nella costruzione, nè nella larghezza, nè nelle mobilità di realizzazione
serviva una assemblea nazionale di promozione
serviva assumere la repressione sociale e i soggetti che ne sono vittime e protagoniste come soggetti promotori anche pubblici - sia pure in un fronte largo -
della convocazione
serviva definire l'obiettivo non solo generale ma anche specifico di questa manifestazione che ne tracciasse in forma evidente le modalità
questo non è avvenuto ed è avvenuto solo in parte
la battaglia per una vera manifestazione nazionale e un soccorso rosso proletario e di massa deve continuare e auspichiamo che questa manifestazione lo sostenga nei fatti
proletari comunisti
ro.red@libero.it
5 novembre
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