lunedì 1 novembre 2010

Brescia: chiesa, pd e cgil: giù le mani dalla lotta degli immigrati

continua la lotta degli immigrati che rimangono sulla gru ed oggi hanno iniziato uno sciopero della fame, mentre sotto rimane un presidio permanente giorno e notte di immigrati che si danno il cambio per sostenere e dare forza ai loro compagni.
ma martedì mattina la situazione potrebbe complicarsi visto che dovrebbe riaprire il cantiere per i lavori della metropolitana ed è stata già annunciata l'arrivo degli operai.

secondo il vicesindaco leghista Rolfi:"la questura e la prefettura valuteranno in base alle condizioni dell'ordine pubblico quando e come intervenire, ma auspicando e suggerendo agli immigrati di scendere e concludere così una protesta pericolosa."

il prefetto ribadisce che è pronto a parlare ma che devono scendere.
gli immigrati ribadiscono che scedono solo se avranno soddisfatto le loro richieste se no inaspriranno la protesta.

l'associazione diritti per tutti chiama in campo a prendere posizione la chiesa bresciana e la risposta del centro migranti della diocesi è che:"noi la mediazione la daremo ma ad alcune condizioni: "siamo contrari a qualsiasi forma di manifestazione che viola la legge e i diritti altrui, chi intende lavorare per gli immigrati non deve fare agli immigrati male...crediamo sia giunto il momento di assicurare agli stessi un ascolto istituzionale che garantisca loro di rivedere le posizioni in vista di un reale accordo rispettoso dei diritti umani."

questa posizioni è stata espressa prima della manifestazione dalla cgil che si è defilata dalla stessa dicendo per voce del segr. della camera del lavoro Damiano Galletti che in sostanza ha detto che la cgil non partecipa a manifestazioni non autorizzate e che queste danneggiano anche la giusta protesta degli immigrati.

in piu sabato 30 ottobre, mentre il corteo veniva di fatto chiuso da imponente forze di polizia e impedito di manifestare ha tenuto una conferenza stampa convocata congiuntamente da Partito Democratica, Italia dei Valori e Cgil per presentare una lettera aperta alle istituzioni bresciane, ai partiti e ai singoli cittadini.
Un appello per chiedere alle persone di buona volontà di «individuare un luogo visibile per permettere la continuazione del presidio fino al 31 dicembre, o, almeno fino a quando il governo non fornirà chiarimenti, come sollecitato attraverso interrogazioni e strade istituzionali».
Sulla stessa lunghezza d'onda Damiano Galletti, segretario della Camera del Lavoro, che ribadisce «la necessità di avere un autorizzazione per un posto dove possa tenersi il presidio».
Anche Lorenzo Patitucci, dell'Italia dei valori ricorda che «la protesta non va orientata nell'ambito della gestione dell'ordine pubblico, perché quella della sanatoria colf e badanti è una questione politica da risolvere a livello nazionale».

anche le forze della sinistra extraparlamentare in sostanza si lamentano e si stupiscono dello stato di polizia messo in campo e ribadiscono la lotta pacifica, quando è stato chiaro che solo la pressione degli immigrati ha rotto i divieti imposti:

Parole di condanna verso l'atteggiamento della Loggia arrivano anche da Sinistra ecologia e libertà scesa in piazza accanto agli immigrati.
«L'ESECUTIVO IN CARICA passerà alla storia per la più disastrosa gestione dell'ordine pubblico degli ultimi anni nella nostra città - osserva Beppe Armansi della segreteria provinciale di Sel -. Mai si era vista a Brescia una libera manifestazione, convocata da molti giorni, costretta all'interno di una gabbia di transenne, con l'accesso regolato da funzionari di polizia che sulla base del colore della pelle regolavano l'accesso». Si è tentato in tutti i modi di provocare, minacciare ed impaurire manifestanti pacifici che volevano solo gridare la loro rabbia e la loro determinazione a lottare per il loro diritto ad esistere e contro la truffa di una sanatoria promessa e non mantenuta. Una gestione dell'ordine pubblico cieca che solo grazie alla responsabilità dei dimostranti ha evitato il peggio».

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