martedì 2 novembre 2010

pc quotidiano 2 novembre - 2 - ritornando sulle due manifestazioni di napoli del 30 ottobre

parlando con un compagno che ha partecipato a tutte e due le manifestazioni

il corteo della scuola

D. Come è andata la manifestazione nazionale della scuola?
R. Non è andata tanto bene, sia per i numeri, che erano pochi, sia dal punto di vista della presenza di delegazioni a livello nazionale, intere città erano assenti, le presenza più significative dei precari scuola erano da Palermo, Roma, Bari; anche la partecipazione di Napoli è stata inferiore alle aspettative.
Poi non è andata bene a livello di composizione e andamento del corteo. La composizione era costituita da CPS, Flc Cgil, e due ritrovati spezzoni: quello degli studenti scuole superiori vicino all’area Disobbedienti, fatti insieme a UDS e Link, e uno spezzone di giovani della Federazione della sinistra. Ma soprattutto il corteo è stato molto una sfilata.

D. C’erano altre strutture anche non della scuola
R. PCL, Ateneo in rivolta (Sinistra critica all’Università), singoli compagni giovani venuti dalle varie città. Uno spezzone di “uniti contro la crisi” che ha portato molto la questione del Sud, richiamata anche nella loro piattaforma; qualche presenza da Chiaiano, di area Disobbedienti. Pochi universitari.
Il movimento antagonista in senso largo non c’era in questo corteo, un po’ perché impegnato nella manifestazione contro le discariche, un po’ perché questa manifestazione era vista troppo schiacciata sulle posizioni della Cgil.

D. Qual è la valutazione che viene dalle varie realtà dei precari?
R. La valutazione più comune è che questo corteo era stato costruito male nei vari posti locali; che comunque non era ancora il momento di un corteo nazionale, ma occorre mobilitare i precari a livello locale, con blocchi attività nelle scuole, presidi, ecc. Molti dei precari erano scoraggiati dalla scarsa partecipazione.
La parte più a sinistra da questo scoraggiamento traeva conferma delle sue perplessità. La parte più vicina alla Cgil cercava invece di dopare e gonfiare il risultato della piazza, puntando sul fatto che alla fine il corteo è più o meno riuscito.

D. Come si è svolto il corteo?
R. Il corteo era reso “vivace” da palloncini della Cgil, dalla musica del camion, ma più che vivace, era colorato. Le parole d’ordini non erano molto conflittuali, a parte qualche esternazione conflittuale da parte dei Disobbedienti.

D. Gli organizzatori hanno parlato di servizio d’ordine per evitare che ci potessero essere presenze che potevano creare momenti di tensione.
R. Gli organizzatori avevano dei cartellini, ma erano parte della scena. Se il motivo è quello che tu dici, è assurdo, dato l’andamento del corteo non sembra giustificato. Non si vede chi avrebbe dovuto portare questi momenti di tensione, è più una paranoia loro, visto che al massimo potevano essere i Disobbedienti a fare qualche momento colorato.

il corteo delle discariche


D. Come è andato il corteo contro le discariche?
R. E’ andato molto bene. C’erano tre concentramenti diversi che partivano da vari punti vicini ai comuni vesuviani, orientativamente.
Noi siamo partiti da Boscotrecase. Qui il Comitato Vesuvio in lotta apriva il corteo, poi c’erano disoccupati Banchi Nuovi, uno spezzone studentesco, metà universitari e metà scuole superiori. E tanta gente comune.
Vi sono stati molti cori contro Bertolaso, contro la Protezione civile, per la difesa dei territori.
Tutti e tre i cortei sono finiti alla rotonda di Boscoreale.
Nel corteo vi era uno striscione firmato Slai cobas sindacato di classe di Palermo.

D. Che clima c’era?
R. Più sul combattivo, la gente ascoltava interessata le parole d’ordine dei militanti, apprezzava quando c’entravano alcuni punti, per es. sulla Protezione civile (“Ma quale civile, ma quale protezione, Bertolaso servo del padrone”), gli slogan che avevano dentro la questione dei paesi vesuviani (“Terzigno, Giugliano e Serre giù le mani dalle nostre terre”). L’Area Vesuvio in lotta formata da parecchi giovani di Terzigno, i disoccupati hanno acceso alcuni fumogeni. I buoni numeri di partecipazione hanno incrementato il clima e la convinzione. I compagni che stavano al corteo del mattino stavano anche a questo, per es. studenti di Roma, Disobbedienti di Chiaiano, i cobas scuola. Le presenze politiche non c’erano in maniera visibile.

D. Vi era uno spirito vincente?
Conflittuale.

D. Giugliano – Taverna del Re ha partecipato?
Giugliano era soprattutto impegnata a fare i blocchi. Alcuni militanti sapevano che il giorno prima a Giugliano si era tentato di fare i blocchi senza riuscirci perché pochi, ma dovevano ritentare la notte, così poi è stato (qui il problema sono le eco balle, non la discarica).

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