Lettera dei Reclusi di Gradisca
Noi stiamo scioperando perché il trattamento è carcerario, abbiamo soltanto due ore
d’aria al giorno, una al mattino e una la sera, siamo Tutti rinchiusi qui dentro, non
possiamo uscire.
Ci sono tre minorenni qui dentro, sono tunisini e hanno sedici anni, ci chiediamo
come mai li hanno messi qui se sono minorenni?
Il cibo fa schifo, non si può mangiare, ci sono pezzi di unghie, capelli, insetti.
Siamo abbandonati, nessuno si interessa di noi, siamo in condizioni disumane.
La polizia spesso entra e picchia.
Circa tre mesi fa con una manganellata hanno fatto saltare un occhio ad un ragazzo,
poi l’hanno rilasciato perché
stava male e non volevano casini, e quando è uscito, senza documenti non poteva più
fare nulla contro chi gli aveva fatto perdere l’occhio.
Ci trattano come delle bestie.
Alcuni operatori [della cooperativa Connecting People che gestisce il Centro, n.d.r.]
usano delle prepotenze, ci trattano male, ci provocano, ci insultano per aspettare la
nostra reazione, così poi sperano di mandarci in
galera, tanto danno sempre ragione a loro.
C’è un ragazzo in isolamento che ha mangiato le sue feci. L’hanno portato in ospedale
e l’hanno riportato dentro. È da questa mattina che lo sentiamo urlare, nessuno è
andato a vederlo, se non un operatore che l’ha trattato in malo modo.
Il direttore fa delle promesse quando ci sono delle rivolte, poi passano le settimane
e non cambia mai niente.
Da due giorni siamo in sciopero della fame e il medico non è mai entrato per pesarci
o per fare i controlli, entra solo al mattino per dare le terapie.
Continueremo a scioperare finchè non cambieranno le cose, perché sei mesi sono troppi
e le condizioni troppo disumane.
Questo non è un posto ma un incubo, perché siamo nella merda, è assurdo che si
rimanga in queste gabbie. Sappiamo che molta gente sa della esistenza di questi posti
e di come viviamo. E ci si chiede, ma è possibile
che le persone solo perché non hanno un pezzo di carta debbano essere rinchiuse per
sei mesi della loro vita?
Reclusi del Cie di Gradisca
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