Il Resto del Carlino di oggi riporta un'intervista al presidente delle FER (Ferrovie Emilia Romagna), Gino Maioli.
Come buona parte degli amministratori di "sinistra", anche il neo manager si è fatto le ossa come
amministratore di un Ente pubblico nella logica di spartizione del potere in mano agli eredi del PCI emiliano romagnolo. E' stato, infatti, assessore ai Trasporti a Ravenna eletto nelle file del PRC.
Oggi è passato con il Sel ma sempre con un chiodo fisso: quello, forse, di migliorare la condizione dei ferrovieri, quella delle reti periferiche oppure quella dei passeggeri che sono in maggioranza lavoratori e studenti? No di certo, come glielo hanno ricordato le rivolte dei pendolari che sono esplose durante il suo "buon governo" a Ravenna per i ritardi e i guasti dei treni.
E' forse per questo che lo hanno fatto dirigente regionale delle Ferrovie. Che pare le gestisca meglio la "sinistra" di palazzo, visto che al vertice c'è il supermanager, Moretti, che viene dalla Cgil.
Proprio oggi che a Piacenza si è sfiorato un deragliamento, cosa ha detto -e fatto- Maioli in quell'intervista di oggi? E' andato dall'ordine dei Medici di Bologna a denunciare i lavoratori, dipendenti FER, che si ammalano troppo e che "soprattutto la loro salute pare particolarmente cagionevole in concomitanza del fine settimana, ponti, festività, ferie, turni merci poco graditi". Cioè il problema principale, secondo Maioli, non sono i tagli (che per la regione sono di 350 milioni di euro per il 2011 e di 400 milioni per il 2012 che, tradotto, significa meno 20% dei bus e meno 10% dei treni per l'anno prossimo e più del doppio per l'anno successivo, come ha denunciato la stessa Cgil), non è la mancanza di sicurezza per i lavoratori e per i viaggiatori, non sono le mancate assunzioni, ma è la malattia dei lavoratori!
"Il problema assenteismo a questi livelli è inaccettabile", "io devo fare funzionare un'azienda sensibile come quella dei trasporti pubblici". E il manager vendoliano così parte per punire i lavoratori col metodo Brunetta e la visione del mondo di Marchionne.
E' per questa sua "sensibilità" che l'azienda lo ripaga profumatamente.
prolcomra
14/09/2010
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