giovedì 12 agosto 2010
pc quotidiano 12 agosto - Pescara denuncia un sindacalista venduto.. viene trasferita
PESCARA. Ha denunciato un presunto doppio incarico di Vero Michitelli, dirigente del Personale della Asl di Pescara, «perché è anche un sindacalista della sigla autonoma Sidirss». Dopo l'esposto, Michitelli ha trasferito una sindacalista scomoda della Fials da Pescara a Cepagatti. È successo a Nicoletta Di Nisio, sindacalista della Fials e impiegata amministrativa della direzione sanitaria dell'ospedale di Pescara. Di Nisio, il 21 giugno 2010, ha chiesto al manager della Asl di Pescara Claudio D'Amario e al direttore amministrativo Domenico Carano di accertare l'esistenza di «eventuali incompatibilità per il conferimento di incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del personale». IL DOPPIO INCARICO. Una «verifica» richiesta sulla base di una norma introdotta dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta: «Non possono essere conferiti», dice la legge, «incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del personale a soggetti che rivestano o abbiano rivestito, negli ultimi due anni, cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali». Sulla lettera, la Fials non ha fatto nomi e cognomi di dirigenti ma la segnalazione è sembrata un attacco a Vero Michitelli, responsabile del dipartimento Affari del personale e legali. IL DOCUMENTO. La Fials, infatti, si era procurata un documento del 31 gennaio 2007, firmato dal segretario regionale del sindacato autonomo Sidirss Claudio Amoroso, che attesta: «Michitelli è stato eletto segretario provinciale» del Sidirss. Dopo l'esposto della Fials a D'Amario e Carano, il 7 luglio, anche il collegio sindacale della Asl, presieduto da Fausto Di Nisio, ha chiesto «chiarimenti» all'Ispettorato per la Funzione pubblica di Roma. Due giorni dopo l'interessamento dell'organo di controlo, è stato lo stesso Michitelli a rispondere: «Si comunica», così ha scritto alla Fials, «che, nella Asl di Pescara, non sussistono situazioni riconducibili» al decreto Brunetta. Caso chiuso? No. L'APPUNTO A MANO. La Fials è venuta in possesso di una copia della propria nota protocollata dall'ufficio di Carano e trasmessa al settore Personale. In alto a destra, si legge un appunto a mano: «Dire a quest'individuo che, dall'entrata in vigore della norma, non sono stati compiuti incarichi di direzione di tali strutture». IL TRASFERIMENTO. Il 30 luglio è stato lo stesso Michitelli, il dirigente finito nel mirino della Fials, a decidere il trasferimento della sindacalista Di Nisio, mandata da Pescara al distretto sanitario di Cepagatti. Il distretto di Cepagatti, infatti, ha chiesto personale ma lo ha fatto il 22 marzo: quattro mesi dopo, «nell'ottica del migliore utilizzo» del personale, è scritto nell'ordine di servizio, è scattato il trasferimento. Di Nisio ha segnalato anche presunte «illegittimità» su aumenti di stipendio «non dovuti ma accordati», oltre che al personale a tempo indeterminato, anche a 44 precari. Per il segretario provinciale Fials Gabriele Pasqualone, «il trasferimento è un atto intimidatorio che non ci chiuderà la bocca. È la dimostrazione di un atteggiamento fascista verso il sindacato». Pasqualone ha chiesto, con una nota inviata il 5 agosto anche a Brunetta, al governatore Gianni Chiodi, «l'immediata revoca di Michitelli»: «Michitelli», ha scritto, «è stato nominato il 31 gennaio 2007 dirigente sindacale Sidirss ed è, quindi, incompatibile come stabilito dal decreto Brunetta».
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