martedì 26 marzo 2024

pc 26 marzo - Ex Fiat di Termini: Ross Pelligra vince la gara per l’affidamento dello stabilimento… ancora una beffa per gli operai?

 

Ieri, 25 marzo, c’è stato l’incontro programmato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza ex Fiat Termini Imerese (ex Blutec) lunga oltre 12 anni (dalla definitiva chiusura voluta da Marchionne il 31 dicembre 2011).

Come si sa, dopo il fallimento della ex Blutec, sono stati fatti diversi bandi per il rilancio dell’area industriale, tutti andati a vuoto. Ieri, però, i commissari straordinari hanno trovato nel gruppo Pelligra Holding Italia S.r.l. il “soggetto aggiudicatario” dell’ultimo bando. Ross Pelligra è un padrone italo-australiano, conosciuto già in Sicilia per aver comprato il Catania calcio. Di che cosa si occupa la Pelligra holding? di costruzioni e ristrutturazioni edilizie. Che cosa c’entra con la produzione industriale? Niente!

Ma questo è sembrato un fatto secondario al ministero: nella sostanza Pelligra dovrebbe (quando

entrerà definitivamente in possesso dell’area, alla fine della procedura prevista dal bando) “bonificare e attrezzare l’area per consentire poi l’insediamento nell’area di attività produttive alcune delle quali saranno direttamente collegate all’attività portuale” (dal Sole 24 Ore), insomma rimettere in sesto tutti i vecchi edifici dello stabilimento e farne un “nuovo parco industriale” pronto, cioè, a sua volta per essere affidato ad altre aziende che dovrebbero produrre qualcosa…

E i soldi chi li mette? C’è un “Accordo di Programma che vale 105 milioni” e poi “A disposizione ci sono anche 70 milioni di euro stanziati dall'ultima Finanziaria del governo Musumeci…”, insomma la Regione Sicilia che in più, attraverso l’Assessorato al Lavoro, per le “politiche si passive che attive” ha a disposizione 30 milioni!

Chiaramente questo progetto è stato condito con paroloni sulla costruzione dell’Interporto di Termini Imerese “che consentirà di combinare differenti modi di trasporto (strada, ferrovia, mare) ed essere baricentro di un’ampia zona di produzione (che) renderanno l'area nuovamente attiva e attrattiva per nuovi investimenti produttivi.”

E gli operai? Questo progetto di ristrutturazione edilizia prevede “l'assunzione di 350 dipendenti, attualmente in cassa integrazione, con garanzia di impiego per i prossimi 24 mesi.”

350 su 556 per due anni! E dopo?  Potrebbero rientrare anche loro nella “società di scopo” ed essere… accompagnati alla pensione.

Mentre “Per i 180 operai che rimarrebbero fuori dal perimetro delle assunzioni (altri 40 possono andare in pensione subito) le ipotesi sono diverse: la prima riguarda il riconoscimento del lavoro usurante e su questo il ministro Calderone avrebbe mostrato disponibilità ad approfondire; la seconda prevede un periodo di altri due anni di Naspi allo scadere della cig per poi essere accompagnati alla pensione; la terza prevede la costituzione di una newco di scopo interamente pubblica che potrebbe assorbire i lavoratori ancora in carico a Blutec.”

Questa riunione “presieduta dai ministri Adolfo Urso e Marina Elvira Calderone … con il Sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto, i Commissari straordinari dell’azienda Giuseppe Glorioso, Fabrizio Grasso e Andrea Bucarelli, la Regione Siciliana, il Comune di Termini Imerese, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali” è servita sostanzialmente per trovare un modo per risolvere definitivamente la questione degli operai dell’ex Fiat, mandandoli in pensione in un modo o nell’altro! E naturalmente può essere considerata un grande spot pubblicitario in vista delle elezioni europee. E infatti anche l’attuale presidente della Regione ha voluto dire la sua salutando il “piano industriale”.

E i sindacati confederali? Ricordano che ci sono ancora 200 dell’indotto per i quali non si è deciso niente ed esprimono, come sempre, qualche “perplessità”, vista la “complessità” della questione, ma nella sostanza sono d’accordo, basti la dichiarazione di quelli della Fiom-Cgil: “Progetto di reindustrializzazione, pensionamenti e società di scopo sono tre elementi fondamentali per dare una soluzione a tutti i lavoratori”.

No, proprio no. Gli operai in cassa integrazione da 12 anni, conditi da promesse e chiacchiere a non finire sulla “prossima reindustrializzazione” e perdita di salario, non hanno avuto nessuna “soluzione” se non quella a perdere…

Comunque, visto che i passaggi previsti per la messa in pratica di questi accordi si dovrebbero concludere entro il 4 novembre prossimo, data della definitiva scadenza di tutti gli ammortizzatori sociali, gli operai hanno il tempo per analizzare e ragionare sulla proposta e prendere le proprie decisioni!

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