L’edizione di sabato sedici marzo del quotidiano telematico fascista Secolo d’Italia dà conto – naturalmente a modo suo, per il tramite della penna di tale Maurizio Ferrini – di quanto accaduto nel corso della stessa giornata in alcune piazze italiane interessate da cortei per la Palestina; il pennivendolo – che evidentemente è dotato in maniera permanente di paraocchi – sostiene che durante la manifestazione di Roma si sono uditi «insulti alla senatrice a vita Liliana Segre, a David Parenzo e al governo da parte dei militanti di sinistra e filo-palestinesi nel corso del corteo pro Palestina».
Per dimostrare ciò che asserisce trascrive alcuni passaggi degli interventi alla sfilata: “Abbiamo ulteriore prova dell’immortale vittimismo da parte della nostra cara senatrice a vita Liliana Segre – ha scandito al megafono uno dei partecipanti – che tratta la parola genocidio come se fosse un’esclusività di pochi. Cieca di fronte ai medici palestinesi a Gaza trattati da bestie da macello. Denudati e trucidati”. Insulti anche al giornalista David Parenzo, definito uno dei “capisaldi del sionismo Made in Italy”.
Chiediamo, a chiunque non sia dotato in maniera permanente di paraocchi, di spiegarci – dopo aver analizzato senza preconcetti quanto testé ribattuto – quali sarebbero gli insulti rivolti alla nonagenaria senatrice milanese; noi non riusciamo a vederne alcuno: a meno che non si intendano tali le accuse di non voler vedere altro olocausto se non quello subito dagli ebrei ma non solo da loro, nel periodo della seconda guerra mondiale ad opera delle orde hitleriane con l’aiuto di fascisti mussoliniani, collaborazionisti e spie pronti a denunciare i reprobi per un qualche tornaconto personale.
Bosio (Al), 25 marzo 2024
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