“2.510 esuberi. Torino 1.560, Cassino 850 (di cui 300 in
trasferta a Pomigliano) e Pratola Serra 100 esuberi” così riporta una nota
della Fiom.
“733 le posizioni riguardanti impiegati e quadri, mentre 300
sono gli esodi nelle Carrozzerie Mirafiori” e smantellare le carrozzerie
significa ridurre la produzione, cosa che si ripercuote su tutto l’indotto.
“L’anno scorso Mirafiori ha prodotto circa 85mila unità, quasi il 10% in meno rispetto al 2022 e quest’anno il plant è destinato a rimanere sotto la soglia delle 50mila unità, effetto congiunto della fine della produzione di Maserati Levante e dei numeri in calo sul mercato per la Fiat 500 elettrica.” (Il Sole24Ore)
Stellantis ufficializza 1520 esuberi su 12000 lavoratori a Torino
I lavoratori coinvolti in vari settori aziendali
TORINO – Stellantis ha ufficializzato 1520 ulteriori esuberi a Torino e provincia, sui circa 12 mila lavoratori complessivi. 733 di questi sono impiegati degli enti centrali, altri 300 sono in servizio alle Carrozzerie di Mirafiori.
A questi si aggiungono 40 lavoratori delle presse, 15 della costruzione stampi e ancora Shop Grugliasco, Pcma, Fca Security, Costruzione Sperimentali, Mopar, Centro ricerche Fiat, Fca services e Sisport.
Concordi i sindacati nel dirsi preoccupati della situazione e nel chiedere l'intervento urgente del Governo
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A conferma che mentre
tutti fanno chiacchiere Tavares non solo si fa propaganda con interviste varie
su investimenti e rilancio della produzione, ma fa i fatti.
Di cosa si parlerà a questo punto nell’incontro fissato per
il 3 aprile?
Di cosa devono parlare invece gli operai? Come dicevamo in un precedente articolo Tavares/Stellantis
e il governo Meloni dicono balle. Annunciano un futuro radioso, ma intanto il presente si fa sempre più scuro e confuso[https://proletaricomunisti.blogspot.com/search?q=stellantis&max-results=20&by-date=true]
“Un milione di auto? Ma quali,
dove, quando, e soprattutto con quanti operai, quanto salario, quali condizioni
di lavoro?
La lotta stabilimento per stabilimento ora come ora non paga,
alimenta la concorrenza tra i lavoratori e li fa perdenti in ogni stabilimento
e a livello generale.
Serve una piattaforma operaia nazionale, approvata e garantita
dal potere delle assemblee.
Serve un nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici che faccia
da cornice e riferimento per l’unità degli operai delle fabbriche a livello
nazionale, da Stellantis ad ex Ilva, ecc.
Serve uscire dal lungo inverno per una primavera di ripresa e un
nuovo autunno caldo.”
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