giovedì 28 marzo 2024

pc 28 marzo – Stellantis annuncia altri 1.087 esuberi, e siamo a 3.600… e possono ancora aumentare!

 

Un giorno dopo la notizia dei primi licenziamenti, chiamate uscite volontarie, la Stellantis torna alla carica annunciandone altri 1.087 esuberi: «In particolare 500 a Melfi, 424 a Pomigliano, 121 a Termoli, 30 a Cento, 12 a Verrone. In questo modo in due giorni «si arriva a un totale di 3.597 uscite», denuncia la Fiom. (dal Manifesto di oggi)

I numeri aumentano ad ogni incontro “stabilimento per stabilimento” e “Mancano ancora le richieste aziendali sugli stabilimenti di Modena e di Atessa e dunque il computo potrebbe ancora aumentare”

“Lo stabilimento simbolo di Pomigliano – quello da cui partì la «rivoluzione di Marchionne nell’ormai lontano 2010 – è tra i più penalizzati: «La direzione del Giambattista Vico Stellantis ha

ufficializzato il personale in esubero pari a 360 lavoratori. Se a questi si sommano i 5 di Fca Security, i 5 del Crf, i 5 di Fca Item, i 39 degli Enti centrali e i 10 dei commerciali di Pomigliano e Napoli, gli addetti totali interessati all’esodo incentivato salgono a 424 addetti».

Quindi “Dopo due giorni di incontri fra Stellantis e i sindacati siamo arrivati a quasi 3.600 esuberi su un totale di circa 42.700 dipendenti in Italia, pari a oltre l’8,4%.”

«Stellantis sta dimostrando di volere proseguire nella sua strategia di svuotamento degli stabilimenti e di disimpegno dal nostro paese” spiega in una nota Lodi, segretario nazionale Fiom. E che fa la Fiom davanti a questa arroganza del padrone? Si appella alla Meloni! “La premier Giorgia Meloni intervenga e convochi un incontro a Palazzo Chigi con l’ad Carlos Tavares perché è ora che tutti si assumano le proprie responsabilità per salvare l’automotive in Italia”.

E ancora, lamentandosi che Tavares con loro non parla: «Con gli americani di Uaw e i francesi della Cgt abbiamo un rapporto consolidato e richieste comuni: Tavares però non hai mai parlato direttamente neanche con loro».

Ma Lodi “dimentica” che se anche Tavares non parla, grazie agli scioperi degli operai che hanno messo in crisi la produzione negli stabilimenti americani, la Stellantis è stata costretta ad aumentare i salari!

La lotta stabilimento per stabilimento ora come ora non paga, alimenta la concorrenza tra i lavoratori e li fa perdenti in ogni stabilimento e a livello generale.

Serve una piattaforma operaia nazionale, approvata e garantita dal potere delle assemblee.

Serve un nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici che faccia da cornice e riferimento per l’unità degli operai delle fabbriche a livello nazionale, da Stellantis ad ex Ilva, ecc.

Serve uscire dal lungo inverno per una primavera di ripresa e un nuovo autunno caldo.”

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