Nella centralissima via Indipendenza di Bologna la polizia oggi ha caricato e spintonato gli studenti universitari da giorni in mobilitazione.
Ieri a Bologna gli studenti universitari avevano protestato davanti al Senato Accademico per chiedere la fine della censura nei confronti di chi si mobilita contro la guerra in Palestina, per pretendere il boicottaggio degli accordi con Israele ed il comparto militare industriale.
Il Senato Accademico si è rifiutato di rescindere gli accordi in ambito militare e bellico, esprimendosi invece con l’ennesima formula vaga e fumosa, ribadendo sostanzialmente la necessità di rispettare le normative ed il codice etico che, per quanto riguarda il dual use, si limita a “minimizzare eventuali danni”…
“ Vogliamo e pretendiamo un impegno concreto dell’Università che vada a rescindere tutti gli accordi con il Gruppo Leonardo, con la NATO e con i partner del governo sionista di Israele” hanno scritto in un comunicato gli studenti di Cambiare Rotta dell’ateneo bolognese.
“Le mobilitazioni nel nostro Paese dimostrano che ottenere il boicottaggio è possibile e possiamo farlo solo tramite la lotta, come è successo ieri al Senato Accademico dell’Università di Torino, dove grazie alla mobilitazione si è riusciti ad ottenere la non partecipazione dell’Ateneo torinese al nuovo bando MAECI di cooperazione tra Italia e Israele”.
Ma oggi a Bologna è arrivata la Ministra Bernini per l’inaugurazione dell’anno accademico e gli studenti si sono mobilitati per farsi sentire, anche a luce delle dichiarazioni della ministra contro studenti e docenti dell’Università di Torino che hanno deciso di interrompere la collaborazione con le istituzioni israeliane.
Il corteo degli studenti arrivato a via Indipendenza ha cercato di raggiungere la sede del Teatro Manzoni dove si svolgeva la cerimonia con la ministra Bernini, ma ha trovato a fronteggiarlo uno schieramento della polizia che ben presto è passato alle vie di fatto caricando e spintonando gli studenti. Il corteo ha ricompattato le file e si è diretto in zona universitaria.
La protesta si è palesata anche all’interno del teatro dove era presente un gruppo di studenti con la bandiera della Palestina. Francesca rappresentante del Consiglio studentesco, è intervenuta poco prima dell’intervento della ministro dell’università, Anna Maria Bernini, con la kefiah al collo. “Da mesi assistiamo alla censura sistemica delle voci provenienti dalla comunità palestinese e di quelle che sono le richieste delle mobilitazioni studentesche” ha denunciato la studentessa.
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