Misure cautelari per tre militanti di Antudo per un sanzionamento alla Leonardo S.p.A. Repressione su chi fa luce sulle fabbriche di morte e le guerre in atto
Palermo. Corteo contro repressionee menzogne dei media
di
Antudo
SABATO 23 MARZO – 16:30
Piazza Bellini
I
tentativi giornalistici di descrivere Antudo si sono rivelati, come
spesso accade, a dir poco imbarazzanti. E non ce ne stupiamo. Immersa in
una confusione che tiene insieme un ambiguo “antagonismo”, i centri
sociali e l’indipendentismo, la stampa non si smentisce nella propria
voglia di “sbattere il mostro in prima pagina” seguendo le indicazioni
delle questure.
A
partire quindi dal recente episodio che vede tre militanti di Antudo
colpiti/e da misure cautelari, cogliamo l’occasione per tornare ancora
una volta sull’impegno politico e di informazione che ci ha portato
dentro questa vicenda.
Partendo
dalle questioni che agitano i territori siciliani, Antudo si è
mobilitata nel segno della moltiplicazione dei percorsi di
autodeterminazione e la rottura della dipendenza politica dalla forma
dello Stato e dalla trama di relazioni che esso produce.
Antudo
si costruisce quindi nei quartieri che si autorganizzano contro
abbandono e crisi economica, nelle lotte contro gli impianti nocivi e le
grandi opere, nelle rivendicazioni di chi ha scelto di restare in
Sicilia, e in molti altri contesti.
Le
parole d’ordine che risuonano in questi percorsi trovano eco in tutti
luoghi del pianeta e si saldano con lotte vicine e lontane, lotte di
abitanti e di territori che resistono a meccanismi di sfruttamento
imposti dallo Stato e dal sistema economico tutto.
Sotto
i venti di guerra che soffiano sempre più forte, Antudo ha
incessantemente mobilitato e informato sul ruolo della Sicilia come
piattaforma militare e sulle complicità dello Stato con disegni di
dominio che continuano a produrre morte in tantissime parti del mondo.
Dietro
queste iniziative vi è sempre stata la certezza che rimanere in
silenzio di fronte ai massacri in Siria del Nord e dell’Est o a quelli
di Gaza è inaccettabile.
Per
questo motivo Antudo si è unita, insieme a molte altre realtà, a
campagne di informazione e impegno che hanno svelato gli affari e i
profitti della Leonardo SPA, la partecipata statale “signora della
guerra” che nel 2023 chiude con 15,3 miliardi euro di ricavi, segnando
un trend in continua crescita dovuto prevalentemente al comparto
militare e alle esportazioni di armamenti che, mentre scriviamo queste
righe, sterminano la popolazione palestinese.
Anche
se Gaza è in corso un genocidio e l’escalation bellica mondiale
accelera senza sosta, le attenzioni della giustizia italiana riguardano –
ancora un volta- la tutela degli interessi e degli affari delle imprese
di morte come la Leonardo SPA.
Le
misure cautelari applicate a tre militanti di Antudo accusati/e di aver
partecipato a un sanzionamento della sede palermitana della Leonardo
SPA e di averne diffuso le immagini, chiudono il cerchio: la macchina
repressiva dello Stato si attiva nel tentativo di silenziare ogni fonte
di informazione alternativa, di mettere a tacere ogni iniziativa che
rompe la complicità con lo stato di guerra permanente.
Per
questo motivo dopo queste misure è ancora più importante schierarsi e
rompere il silenzio sulla guerra, sulla Leonardo SPA e su tutte le
aziende di morte.
Per
questo chiamiamo a raccolta tutti e tutte per una manifestazione questo
sabato 23 marzo a Palermo, a piazza Bellini, alle 16.30.
Contro
la guerra e le fabbriche di morte, al fianco di chi viene repress*
perché lotta contro la guerra e per una società più giusta, rilanciamo
la mobilitazione per liberare il nostro territorio dalla Leonardo SPA e
da tutti i responsabili del genocidio in atto in Palestina e delle
politiche belliciste e guerrafondaie. |
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