Un milione di auto? Ma quali, dove, quando, e soprattutto con quanti operai, quanto salario, quali condizioni di lavoro?
La lotta stabilimento per stabilimento ora come ora non paga, alimenta la concorrenza tra i lavoratori e li fa perdenti in ogni stabilimento e a livello generale.
Serve una piattaforma operaia nazionale, approvata e garantita dal potere delle assemblee.
Serve un nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici che faccia da cornice e riferimento per l’unità degli operai delle fabbriche a livello nazionale, da Stellantis ad ex Ilva, ecc.
Serve uscire dal lungo inverno per una primavera di ripresa e un nuovo autunno caldo.
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Un quadro di ciò che succede nei vari stabilimenti
A Mirafiori. “La cigs non finirà il 30 marzo ma sarà prolungata fino al 20 aprile, saranno coinvolti
2.240 lavoratori”. A Mirafiori la cassintegrazione dura da 17 anni. L’occupazione complessiva è passata da 20mila a 12mila lavoratori, e negli ultimi anni 1500 impiegati tecnici e ingegneri hanno lasciato l’azienda.In Brasile Stellantis ha due mega stabilimenti, quello di Goiana nello Stato di Pernanbuco e quello di Betim nei pressi di Belo Horizzonte nello Stato di Minas Geiras, quest’ultimo è la più grande fabbrica Fiat del mondo.
Gli ultimi investimenti e modelli di Stellantis sono stati indirizzati in Marocco, Algeria, Serbia e Polonia, alla ricerca del costo del lavoro più basso e di aiuti statali.
“Per salvare Mirafiori spunta l’ipotesi di nuove produzioni legate alla Cina, con possibilità di assemblare alcuni veicoli elettrici low cost della Leap Motor… Tavares: ma dipende da noi competitività dei costi e qualità”.
A Melfi. Fuoriuscita di 1450 lavoratori, trasferte per oltre 1000. Chiusure, licenziamenti e cassintegrazione nell’appalto. Condizioni di lavoro tali da costringere gli operai a licenziarsi.
A Pomigliano. Intensificazione del lavoro e cassintegrazione. O lavori in queste condizioni o vai a casa. “L’amministratore Fiat dichiara che a Pomigliano sarà fatta la ‘pandina’ ma soltanto fino al 2027; sarà baluardo contro l’invasione della auto cinesi piccole. Mentre la Panda elettrica verrà prodotta in Serbia.
Cassino. 850 esuberi strutturali per il 2024. Il numero di operai complessivi, tra fissi e somministrati, si è ridotto di altre 1300 dipendenti.
Ad Atessa Francesca Felice, operaia rcl, accusata e sospesa per una presunta aggressione a danno di un sindacalista della Fim Cisl all’interno dello stabilimento. Francesca è rappresentante e membro del coordinamento provinciale Slai cobas di Chieti che ha denunciato e promosso iniziative contro le condizioni esasperanti di lavoro e fatto un volantinaggio davanti ai cancelli in occasione della venuta di Tavares il 22 gennaio 2024.
A Cassino, Delio Fantasia, operaio di linea è stato licenziato il 7 febbraio ’24 per “motivi disciplinari”. Delio, da 35 anni in fabbrica, è il coordinatore provincia del Cub/Fmlu che aveva proclamato sciopero a Cassino contro i sabati lavorativi.
Straordinari e sabati lavorativi obbligatori, “incentivati” dalla riduzione di salario per effetto della sistematica cassintegrazione a singhiozzo.
In nome della transizione energetica futura si sono persi decine di migliaia di posti di lavoro, salari di fame, condizioni di lavoro pessime, ritmi impossibili, clima da caserma.
Le richieste della Stellantis sono chiare: ridurre i costi (costi del lavoro), avere incentivi dallo Stato.
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