In attesa della manifestazione sindacale unitaria del 12 aprile prossimo, tanto unitaria che mette insieme anche la sigla dell’Associazione Quadri, vengono elencate, in un articolo del Sole 24 ore del 9 marzo, oltre naturalmente alla Stellantis Mirafiori, le aziende dell’indotto in situazione di crisi. Una crisi industriale che si aggrava e che, come detto in un consiglio regionale, in poco più di dieci anni ha portato alla perdita di 40mila posti di lavoro.
Per quanto riguarda Mirafiori “che conta circa 12.000 lavoratori nell'intero comprensorio e 3200 nelle Carrozzerie dove si assemblano i modelli Maserati e la Fiat 500 elettrica: “Per oltre 2200 addetti è stata aperta una procedura di cassa integrazione … per l'intero mese di marzo, prolungata fino al 20 aprile
prossimo, e si passa ad un solo turno. Una specie di prova generale, dicono i rappresentanti dei lavoratori, per tenere lo stabilimento al minimo.”Ai 40 mila persi in questi dieci
anni, quindi, adesso se ne potrebbero aggiungere altri 3000 per le vertenze
aperte: “Sono una dozzina le vertenze aperte nella sola provincia di Torino con
circa 3mila addetti a rischio” tutti nell’automotive.
C’è la Lear, definita
“punta dell’iceberg”, “multinazionale che produce sedili per auto con 400
addetti nello storico stabilimento di Grugliasco”;
la “Delgrosso, storica
azienda che produce filtri per auto, oggi in una gravissima crisi di liquidità.
Con 108 addetti a rischio”;
“ci sono anche 300 addetti su
1200 della Marelli Lighting, (un'azienda italo-tedesca attiva nel
settore dell'illuminazione per autoveicoli, avente sede a Reutlingen)
“i 500 addetti della
multinazionale Denso di Poirino - uno degli stabilimenti in capo al Gruppo
giapponese impegnato nella produzione di unità di riscaldamento, ventilazione,
aria condizionata e di moduli raffreddamento motore e
“circa 300 addetti di SKF,
leader globale nella produzione di cuscinetti a sfera, parte dei quali
destinati al settore automotive
mentre “Proma, storica
realtà dell'indotto automotive made in Italy, ha comunicato pochi giorni fa … la
decisione di chiudere il sito produttivo di Grugliasco, in provincia di Torino
e di spostare i 110 addetti nel polo di Bruino.”
L’insieme, dice un sindacalista
della Uilm, è “Un dato preoccupante se inserito in un contesto nel quale Stellantis
sta definendo il puzzle produttivo per gli altri stabilimenti italiani nei
prossimi anni: dopo la Pandina per Pomigliano fino al 2027, arriva la conferma
che le nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia si faranno a Cassino a partire
rispettivamente dal 2025 e dal 2026, mentre Melfi resta focalizzata sulla
piattaforma Stla Medium.”
A parte il fatto che la
“conferma” per Cassino e Melfi si deve prima concretizzare, ma a proposito di
“puzzle produttivo” la Stellantis ha già deciso in merito e senza dubbi
rispetto agli stabilimenti in Brasile, per esempio, con un investimento di 5,6
miliardi di euro e il lancio di 40 nuovi prodotti, così come in Argentina con
un investimento di 370 milioni per la produzione di batterie (dal quotidiano
dei padroni del 7 marzo), e per non dire dei miliardi negli Stati Uniti…
Stellantis (che ricordiamo ha
dichiarato 18,6 miliardi di profitti nel 2023) gode dappertutto della “politica
degli incentivi” messi in campo da quasi tutti i governi, mentre, allo stesso
tempo, scarica di fatto, la “crisi da transizione” sulle operaie e sugli
operai. In questo senso, più che chiedere “aiuto alle Istituzioni” per
risolvere la “crisi”, gli operai devono scegliere come contrastare i piani di
ristrutturazione generale messi in campo dal padrone.
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