lunedì 11 marzo 2024

pc 11 marzo - Fincantieri si arma anche di siluri e sonar con l’acquisto della Wass e aumenta il potenziale bellico dell’imperialismo italiano

                         
La Fincantieri è sempre più sulla strada di una maggiore produzione di guerra: oltre alle navi militari di vario tipo prodotte in Italia e all’estero e vendute in tutto il mondo adesso passa anche alla produzione diretta di siluri e sonar: “è in colloqui avanzati con Leonardo per l’acquisizione delle attività di Wass, l’azienda di Livorno che opera nell’industria subacquea, con la produzione di siluri e sonar…” (Sole24Ore 6 marzo)

E i conti vanno molto bene! Fincantieri, infatti, secondo il suo rapporto: “ha concluso il 2023 con un Ebitda (guadagno prima degli interessi, delle imposte, delle svalutazioni e degli ammortamenti) di 397 milioni di euro, registrando un aumento di circa l’80% rispetto all’anno precedente. I ricavi sono cresciuti del 2,8%, raggiungendo 7,651 miliardi di euro … e una generazione di cassa di 200 milioni”, e secondo l’amministratore delegato Folgiero cresceranno ancora nel 2024: “prevede ricavi pari a circa 8 miliardi di euro, in crescita del 4,5%, rispettando i target del Piano industriale presentato lo scorso maggio. Inoltre, l’Ebitda margin dovrebbe attestarsi intorno al 6%, in continua crescita in coerenza con gli obiettivi del Piano.”

Questo passaggio “accelerato” alle armi subacquee sembra dovuto anche al fatto che ultimamente ci sono stati “incidenti” che hanno danneggiato i cavi sottomarini per le comunicazioni (internet): solo nel  Mar Rosso “sarebbero almeno quattro i cavi sottomarini danneggiati…: il cavo AAE-1 (Asia-Africa-Europa 1, lungo 25mila chilometri, dal sud-est asiatico all’Europa; il cavo Seacom (cavo da 17mila chilometri che collega Sudafrica, Kenya, Tanzania, Mozambico, Gibuti, Francia e India); il cavo Europe India Gateway (Eig) di 15mila chilometri. Almeno per uno di questi cavi c’è la conferma ufficiale del danneggiamento: si tratta del cavo Seacom.)

La tendenza ad un armamento sempre più completo e aggressivo in tutti i campi si conferma, così come si conferma la collaborazione con la Leonardo S.p.A, tutte e due nelle mani dell’attuale governo tramite la Cassa Depositi e Prestiti (71,3% da Cdp Industria, finanziaria di Cassa Depositi e Prestiti-società controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze).

Questo governo moderno fascista, come abbiamo già detto, è attivo, in un modo o nell’altro, nei massacri in corso di popoli come i palestinesi, e non solo vuole smantellare tutto ciò che rappresenta un ostacolo ai profitti fatti con la produzione e vendita di armi a chiunque le voglia comprare, in violazione della Costituzione e delle leggi italiane, come appunto la 185/90, ma agisce con il riarmo in tutti i settori.

È necessario, dunque, continuare a manifestare contro la guerra imperialista e combattere contro il governo guerrafondaio Meloni, complice del genocidio del  popolo palestinese.

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