Il 51% degli italiani rimane contrario all’invio di armi all’Ucraina. Lo si rileva da un sondaggio Ispi-Ipsos reso noto in questi giorni.
C’è un consenso che va dal 74 al 55% sull’invio di aiuti umanitari, economici e sull’accoglienza dei profughi ucraini, ma sul coinvolgimento militare dell’Italia, più della metà dell’opinione pubblica continua ad essere contraria nonostante il martellamento politico e mediatico dei sostenitori dell’opzione militare. Il 52% rimane favorevole alle sanzioni alla Russia, mentre il 30% è contrario.
Anche l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea non entusiasma affatto. Gli intervistati sono praticamente spaccati in tre parti ed equivalenti con il 34% favorevole, il 32% contrario e il 34% che non dà un giudizio in un senso o nell’altro.
In secondo luogo per la popolazione italiana il conflitto in Medio Oriente è più importante di quello in Ucraina, soprattutto tra i giovani. Per chi ha meno di 35 anni d’età, la guerra a Gaza è nettamente più
rilevante rispetto a quella in corso in Ucraina. Divario che diventa fortissimo per i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che indicano Gaza nel 58% dei casi e l’Ucraina solo nel 16%.Sul mondo in cui viviamo e che ci attende gli italiani intervistati dal sondaggio Ispi-Ipsos pensano che il mondo di oggi sia più frammentato (87%), più insicuro (86%) e con maggiori disuguaglianze (75%) rispetto a quello di qualche anno fa. Tra i giovani queste percentuali però scendono.
Di questo e di come proseguire nella mobilitazione per tirare l’Italia fuori dalle guerre, si discuterà venerdi pomeriggio a Roma in un dibattito pubblico organizzato dal Comitato “Angelo Baracca” al quale parteciperanno tutte le forze politiche e sociali impegnate contro la guerra,
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