L’ennesima strage operaia avvenuta al cantiere a Firenze di Esselunga richiede l’organizzazione di una Rete nazionale per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro contro i padroni e governo che ne sono i responsabili
5 i nostri morti operai uccisi nel megacantiere di Firenze, e almeno 3 lavoratori sono gravemente feriti: sono morti Luigi Coclite, 60 anni, prossimo alla pensione, l’operaio tunisino, Mohamed Toukabri, 54 anni, e tre marocchini, Mohamed El Farhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 43 anni, residente a Bergamo e Bouzekri Rahimi, di 56 anni. I tre feriti, estratti dalle macerie poco dopo il crollo, sono originari della Romania: hanno 37, 48 e 51 anni.
Si parla anche di operai senza permesso di soggiorno, invisibili per lo Stato ma carne da macello per i profitti dei padroni!
Facevano lo stesso lavoro ma erano di 3 ditte diverse. Una strage di classe!
Come a Brandizzo dove sono morti in 5 e come la lunga scia di morti sul lavoro che solo in quest’anno, fino adesso, a febbraio, è arrivata a 145 lavoratori morti uccisi sull’altare del profitto.
La nostra rabbia, il nostro dolore, la nostra solidarietà agli operai, alle loro famiglie.
“Nelle morti sul lavoro non ci sono fatalità. Solo violazione di regole...Il problema non sono le norme. È il lavoro che è cambiato. Prima entravi in un cantiere e sapevi che c’era una ditta con i
suoi carpentieri, gli elettricisti, gli operai, i pittori, chi monta i ponteggi. Poi è arrivato il subappalto a cascata. E tutte le regole sono saltate”: questa è una denuncia di un Ispettore del Lavoro che condividiamo e che sosteniamo.La vogliamo finire una buona volta con le parole: “fatalità”, “cultura della sicurezza” (che poi viene rovesciata sugli operai)? Negare la sicurezza nei luoghi di lavoro assieme ai contratti precari, ai bassi salari, al lavoro nero: sono tutte condizioni che preparano gli infortuni mortali! Come omicidi premeditati.
Cosa ha portato a questa strage operaia? Ci sono più di 30 ditte di subappalto nello stesso cantiere che vuol dire sottosalario, assenza di formazione, edili assunti come metalmeccanici perché i padroni così risparmiano i costi. E questo avviene in tutti gli appalti, anche nelle fabbriche con i contratti “multiservizi”, con le false cooperative che servono solo a dividere i lavoratori per meglio sfruttarli all’interno del sistema creato dai padroni, dalla Stellantis, all’ex ILVA, alla Marcegaglia, ai magazzini della logistica, nelle ferrovie, nei cantieri.
La ditta committente del cantiere assassino di Firenze è dell’ex ministro Alfano ed è la stessa dell’incidente a Genova nel 2023 in un cantiere sempre per un supermercato Esselunga a San Benigno dove 3 operai rimasero feriti.
Ci sono precise responsabilità ed è per questo che chiamiamo i padroni ASSASSINI!
E come chiamare questo governo dei padroni – il governo Meloni - che più degli altri governi dei padroni è schierato esclusivamente sui loro interessi, i loro profitti?
Il governo Meloni con la riforma del Codice degli appalti di Salvini – che prevede il “subappalto a cascata” - ha dato via libera ai subappalti, agli affidamenti dei lavori anche senza gara, eliminando i vincoli alle ditte che per fare più utili tagliano i costi della sicurezza, dei contratti, dei diritti dei lavoratori; tagli che soprattutto nei cantieri edili significano infortuni, morti.
Quindi di che parla la "ministra dei consulenti aziendali" quando con "profondo cordoglio" annuncia ulteriori interventi del governo?
Non è forse favorire il lavoro nero quando proprio lei, il ministro dei padroni di questo governo, Marina Calderone, intende inserire il condono sui contributi previdenziali evasi dalle imprese nel pacchetto che vuole portare in Consiglio dei ministri? Questo ministro ha eliminato persino le penali per i caporali, norme previste dal piano anti sommerso del governo Draghi! Alle aziende che violano le norme sul lavoro e anche sulla sicurezza e salute vengono negati bonus e benefici normativi. Ma se queste aziende si «regolarizzano», i bonus tornano! Il ministro nulla dice e niente fa per aumentare gli Ispettori ed i controlli! E’ lo stesso ministro che ha tagliato gli importi erogati dal Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro (il minimo da 6 mila a 4 mila euro e quello massimo da 22.400 a 14.500 euro)!
Insistiamo per l’unità autorganizzata in una Rete Nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro per portare la lotta su di un piano nazionale, dargli una voce e una visibilità per cambiare i rapporti di forza contro padroni e governo.
C’è bisogno di unire tutti coloro che si impegnano realmente su questo fronte, dai sindacati di base e di classe che lottano ogni ogni giorno per la sicurezza e per i diritti dei lavoratori - mentre i confederali, che si stracciano le vesti il giorno dopo le morti operaie sul lavoro, invece collaborano con le aziende, agli Rls combattivi, così come gli ispettori del lavoro, gli studenti che si ribellano agli omicidi di Stato e padroni dell’alternanza scuola/lavoro, gli avvocati, le associazioni dei famigliari, intellettuali, medici…..
Unirsi su questo per lanciare campagne e manifestazioni per l’elezione degli rls dal basso che siano effettivamente rappresentativi non nominati all’interno delle RSU e che abbiano piena libertà di azione nei reparti, per postazioni ispettive e sanitarie nelle grandi aziende, nei cantieri, nei magazzini.
Nessuna richiesta, nessuna delega, né a governo né ai parlamentari per una legge che introduca il reato di omicidio sul lavoro: questa dev’essere l’obiettivo di una lotta dal basso!
Questa è la strada che indichiamo.
Si vuole capire che è una lotta necessaria che deve puntare alle cause delle morti sul lavoro che è il sistema dei padroni assassini e dei governi che li rappresentano e che il rovesciamento di questo potere che si basa sul profitto è l’unica vera e reale difesa della vita degli operai? Il lavoro in sé non uccide, è il profitto dei padroni che uccide!
Dobbiamo mettere in campo la giustizia vera di parte proletaria che ha bisogno di lotte e di azioni contro i padroni assassini. Basta con la loro oscena impunità!
Rete Nazionale per la sicurezza e salute nei posti di lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com
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