domenica 18 febbraio 2024

pc 18 febbraio - Torino Palestina: Corteo con migliaia di persone. Bruciata una immagine di Meloni con Netanyahu

Da Corriere della sera di Torino

Torino, corteo pro Palestina e sinagoga blindata. Bruciata una immagine di Meloni con Netanyahu. In centinaia in corteo per la Palestina, slogan e striscioni: “Israele assassino”


Simulato un bombardamento a Gaza mentre i bambini giocano a calcio. La Russa: «Solidarietà a Meloni»

corteo pro Palestina partito da largo Marconi, a San Salvario. Dopo gli scontri di giovedì pomeriggio in via Verdi, con 7 poliziotti feriti e 50 identificati, ancora accuse alla Rai «strumento di censura» e cori contro Israele e il governo italiano. Nel corteo presenti le bandiere di Cambiare Rotta, Potere al Popolo, USB e Rifondazione oltre ad anarchici ed antagonisti. 

Nel mirino anche l'accordo Iren-Mekorot e la mancata creazione di «reali corridoi umanitari per la popolazione di Gaza». 

Il corteo ha paralizzato il traffico in via Nizza ed è in piazza Castello il lungo serpentone che durante 3 ore di marcia, con notevoli disagi per il traffico in centro ha visto la partecipazione di un migliaio di persone. In via Po, a poca distanza dalla Rai, protetta dai blindati dei carabinieri il nuovo attacco alla televisione di Stato, salutato da una raffica di fischi: «Il direttore Rai ha chiesto scusa per le parole dette da Ghali a Sanremo è sintomo di un Paese che non accetta il dissenso».

In piazza Castello c'è stato un flash mob sotto i balconi della prefettura: è stato simulato un bombardamento a Gaza mentre i bambini giocano a calcio.  Un gruppo di manifestanti ha bruciato un poster che ritraeva la stretta di mano fra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. 
Dietro lo striscione «Contro repressione e guerra. Palestina libera» sono diverse centinaia le persone scese in strada a Torino per la Palestina. La manifestazione, promossa dal Coordinamento per Gaza e il Coordinamento 2 Dicembre, è partita da largo Marconi, a San Salvario. «Contro il genocidio del popolo palestinese, l’allargamento del conflitto in Medio Oriente e la partecipazione del governo italiano nella missione militare in mar Rosso», è scritto nel volantino.
 In corteo diverse delegazioni del Coordinamento delle moschee torinesi, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Si Cobas, Cambiare Rotta e diversi ragazzi dei collettivi studenteschi.«I popoli in rivolta in rivolta scrivono la storia Intifada sino alla vittoria», «Israele assassino», «Meloni boia», «Netanyahu assassino» gli slogan.

Martedì pomeriggio al presidio in via Verdi, davanti alla sede Rai, promosso da «Progetto Palestina libera» erano scoppiate alcune tensioni.

Lanci di bottiglie di vetro, bastoni e pietre contro le forze dell’ordine che hanno risposto con tre cariche. Una cinquantina di persone sono state identificate, tra cui anarchici e militanti del centro sociale Askatasuna. Sette agenti e alcuni manifestanti sono rimasti feriti.


 Il corteo si è concluso con un flash mob di denuncia. «Noi lo facciamo per finta, ma queste sono scene che si vedono quotidianamente a Gaza», dice lo speaker. Due bambini giocano a calcio mentre altri due mostrano un cartello: «Ridateci la nostra infanzia». Il sottofondo è il rumore dei bombardamenti: delle donne piangono sui corpi dei morti, altri cercano di riconoscerli. I medici e gli infermieri cercano di soccorrere i feriti. I giornalisti documentano, un fotografo si accascia colpito.
«A Gaza - recita un cartello - coloro che sono in vita sono lontani dal vivere».
Il flash mob si è concluso con il gruppo che tiene alta una chiave: «È la chiave della nostra casa. E la nostra casa è la Palestina. Torneremo dopo 70 anni


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