Oggi riprende la marcia dei contadini indiani verso la capitale Nuova Delhi. Nei giorni scorsi si erano fermati nei sobborghi di Delhi in attesa di una risposta dal governo, ma la risposta non è arrivata, anzi, il governo guidato dal fascista Indù Modi continua a sostenere le multinazionali, portando alla rovina i contadini e le produzioni agricole.
Anche oggi, ma già nei giorni precedenti, proprio all’inizio della marcia "Delhi Chalo" (Andiamo a Delhi), i contadini su camion e carretti carichi di cibo, biancheria da letto e altre forniture, si erano scontrati con la polizia, dopo che i negoziati con il governo non sono riusciti a portare a un impegno sui prezzi minimi garantiti per una serie di colture. Le autorità hanno adottato rigide misure di sicurezza nelle aree confinanti con Nuova Delhi. Centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa sono stati schierati tra blocchi di cemento sormontati da filo spinato e container destinati a bloccare il convoglio. Le forze di sicurezza hanno fermato i contadini al confine di Shambhu, che separa il Punjab e l'Haryana – gli stati settentrionali a cui appartiene la maggior parte degli agricoltori – a quasi 200 km dalla loro destinazione. I manifestanti hanno lanciato pietre e cercato di abbattere le barricate, la polizia e le forze paramilitari hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Le forze di sicurezza hanno anche usato i droni per lanciare candelotti di gas lacrimogeni sugli agricoltori che, in risposta, hanno lanciato aquiloni nel cielo nella speranza di imbrigliare i droni. Diversi sindacati degli agricoltori hanno detto che avrebbero protestato contro l'azione della polizia bloccando il traffico ferroviario in diverse località del Punjab per quattro ore giovedì.
E, nel mezzo della protesta degli agricoltori in corso, il Partito Comunista dell'India (Maoista) ha esteso il suo sostegno ai manifestanti di stanza attualmente lungo il confine tra Punjab e Haryana.
Secondo una copia del comunicato stampa rilasciato dal partito maoista, i maoisti hanno esteso il loro sostegno all'appello per un giorno di blocco dato dai sindacati degli agricoltori venerdì 16 febbraio.
Attraverso il comunicato stampa, il partito maoista ha affermato che il governo nazionale in carica è favorevole alle multinazionali e sta trattando gli agricoltori come nemici dello Stato. Inoltre, facendo un appello alle masse perché diano il loro sostegno alla suddetta protesta, i maoisti nel comunicato stampa hanno affermato che il governo ha continuato a vietare l'ingresso dei contadini al confine del villaggio di Shambhu.
Il comunicato stampa ha inoltre affermato che tutte le richieste degli agricoltori sono legittime, ma il governo non è disposto a soddisfarle.
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