L’assessore omicida è Massimo Adriatici, ex agente di polizia, ora avvocato e docente di diritto penale alla Scuola allievi di Polizia. Uno dei soliti assessori alla “sicurezza” della Lega, abituati a voler riempire le strade di telecamere, agenti di polizia, a firmare provvedimenti contro chi lotta o è semplicemente il più debole nella società.
Una “sicurezza” sempre volta alla repressione politica o della microcriminalità, mai contro i grandi affari mafiosi, l’evasione fiscale in cui sguazza la Lega e le prepotenze dei potenti e delle cosiddette forze dell’ordine.
Osserviamo poi che l’intervento di Salvini contraddice persino la versione dell’assessore-assassino, perché la legittima difesa è un atto volontario (per quanto commesso in “stato di necessità”), mentre Adriatici insiste sulla tesi della “caduta accidentale”. Insomma: che si mettano almeno d’accordo su una versione sola, anche se inplausibile.
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