Questa relazione annuale, della quale riportiamo solo qualche stralcio, è molto importante e si può leggere tutta sul sito ufficiale dell’Inail. A parte i feriti, gli invalidi e i morti sul lavoro ciò che risalta sono anche i miliardi, oltre 3, che vengono destinati dall’Inail alle aziende “medio piccole” con le scuse più varie!
Non solo i padroni delle aziende come si vede dalle loro
cifre sono dei delinquenti accertati ma ricevono anche miliardi a fondo perduto!
E con quale faccia tosta poi si fanno le affermazioni che seguono (come quelle
del ministro del lavoro!):
“Il pesante bilancio infortunistico ci fa comprendere che non si fa ancora abbastanza – ha sottolineato nella premessa il presidente dell’Inail – Non è sufficiente indignarsi ma occorre agire. Le
norme ci sono e vanno rispettate. È necessario un impegno forte e deciso di tutti per realizzare un vero e proprio ‘patto per la sicurezza’ tra istituzioni e parti sociali. Coinvolgere gli attori del sistema nazionale di prevenzione, rafforzare i controlli, promuovere una maggiore sensibilizzazione di lavoratori e imprese, potenziare la formazione e l’informazione per costruire una cultura della sicurezza, a partire dal mondo della scuola, dare sostegno economico alle aziende: sono tutte azioni da perseguire con determinazione e l’Istituto è pronto a fare la sua parte”.“Le aziende ispezionate sono state 7.486 e l’86,57% sono
risultate irregolari. I lavoratori regolarizzati sono stati 41.477 (-16,76%
rispetto al 2019), di cui 39.354 irregolari e 2.123 in nero. Sono state
accertate retribuzioni imponibili evase per circa un miliardo e mezzo di euro e
richiesti premi per oltre 38 milioni di euro.”
INFORTUNI SUL LAVORO
I dati sulle denunce di infortunio nel 2020 registrano,
rispetto all’anno precedente, un calo dei casi in complesso e l’aumento
significativo di quelli mortali. Sono state registrate poco più di 571mila
denunce di infortuni accaduti nel 2020 (-11,4% rispetto al 2019), un quarto
delle quali relative a contagi da Covid-19 di origine professionale. Gli
infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 375.238 (-9,7% rispetto al
2019), di cui 48.660, pari al 12,97%, avvenuti “fuori dell’azienda”, ovvero con
“mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la
casa e il luogo di lavoro.
I casi mortali denunciati all’Inail sono stati 1.538,
con un incremento del 27,6% rispetto ai 1.205 del 2019 che deriva
soprattutto dai decessi causati dal Covid-19, che rappresentano oltre un terzo
del totale delle morti segnalate all’Istituto. Gli infortuni mortali per cui è
stata accertata la causa lavorativa sono 799 (+13,3% rispetto ai 705 del 2019),
di cui 261, circa un terzo del totale, occorsi “fuori dell’azienda” (i casi
ancora in istruttoria sono 93). Gli incidenti plurimi, che hanno comportato la
morte di almeno due lavoratori contemporaneamente, sono stati 14, per un totale
di 29 decessi.
“La pandemia ha fortemente condizionato l’andamento del
fenomeno infortunistico nel 2020 – ha spiegato Bettoni commentando questi dati
– Da un lato, infatti, ha comportato la riduzione dell’esposizione a rischio
per gli eventi ‘tradizionali’ e ‘in itinere’, a causa del lockdown e del
rallentamento delle attività produttive, dall’altro ha generato la specifica
categoria di infortuni per il contagio da Covid-19”.
MALATTIE PROFESSIONALI
I dati del 2020 indicano un calo notevole delle denunce di
malattia professionale. Le patologie denunciate, infatti, sono state poco meno
di 45mila, in diminuzione del 26,6% rispetto al 2019. Ne è stata riconosciuta
la causa professionale al 35,34%, mentre il 3,33% è ancora in istruttoria. Anche
su questa flessione, in controtendenza con gli incrementi rilevati nel
quinquennio precedente, ha influito l’emergenza epidemiologica.
Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 31.400, di cui il 38,06% per causa professionale riconosciuta dall’Istituto. I lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati circa 900, mentre quelli deceduti nel 2020 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 912 (-19,79% rispetto al 2019), di cui 205 per silicosi/asbestosi.
INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE AZIENDE
Nel 2020 le imprese hanno presentato circa 30.900 istanze di riduzione del tasso di tariffa per interventi
di riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro effettuati nel 2019, con una diminuzione del premio per le aziende virtuose di circa 140 milioni di euro. A ottobre è stata disposta la riduzione del 6,81% del premio dovuto per il 2020 per le circa 315mila imprese artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2018-2019, alle quali sono stati destinati 27 milioni di euro. Altre riduzioni del premio hanno riguardato, anche per il 2020, la pesca e la navigazione ed è stato inoltre confermato il beneficio dello “sconto” per il settore edile, in relazione agli operai assunti a tempo pieno.Nella situazione complicata e incerta per l’intero sistema
produttivo, che ha caratterizzato il 2020 e purtroppo permane tuttora, è stato
ancora più importante proseguire l’impegno per co-finanziare, al 65% del
costo complessivo, i progetti per la sicurezza presentati dalle imprese
attraverso gli incentivi Isi, che a partire dal 2010 hanno sostenuto le aziende
che investono in prevenzione con un importo complessivo a fondo perduto di 2,9
miliardi di euro.
Il nuovo bando Isi Agricoltura 2019/2020, pubblicato a
luglio, prevede l’assegnazione di 65 milioni di euro, 20 dei quali finanziati
dal Ministero del Lavoro, per sostenere le micro e piccole imprese agricole
nell’acquisto o noleggio con patto di acquisto di trattori e macchinari moderni,
sicuri e meno inquinanti. In questo modo si è data continuità a un’iniziativa
di prevenzione che nel biennio 2016-2018 ha stanziato 115 milioni di euro per
la realizzazione di 3.300 progetti. Lo scorso dicembre, con l’avviso Isi
generalista 2020, sono stati stanziati altri 211 milioni, 60 dei quali
destinati alla bonifica dell’amianto.
In relazione all’emergenza epidemiologica, l’art. 83 del
decreto Rilancio ha attribuito all’Inail una nuova competenza in materia di
sorveglianza sanitaria eccezionale dei cosiddetti lavoratori “fragili”,
maggiormente esposti al rischio di contagio. I datori di lavoro pubblici e
privati che non sono tenuti alla nomina di un medico competente si possono
avvalere dei servizi territoriali dell’Istituto. Dopo il rilascio, in luglio,
di un apposito applicativo per presentare in via telematica le richieste di
visita medica, sono pervenute 600 istanze.
ATTIVITÀ DI CONTROLLO DEL RAPPORTO ASSICURATIVO
Nel 2020 sono state censite circa 3.741.000 posizioni
assicurative territoriali (PAT), con una lieve diminuzione (-0,46%) rispetto al
2019. L’Istituto ha continuato a svolgere un’azione di controllo amministrativo
per la verifica di congruità nella corresponsione dei premi di assicurazione e
il contrasto all’evasione.
Gli ispettori hanno svolto anche un’intensa attività di
supporto per l’area amministrativa, con circa 2.900 indagini relative a
infortuni mortali, gravi, in itinere e a malattie professionali. Anche
quest’anno la qualità dei risultati raggiunti nonostante il progressivo
assottigliarsi delle risorse ispettive, che a dicembre 2020 erano pari a 246
unità (nel 2019 erano 269), testimonia l’efficacia della procedura di business
intelligence.
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