Operai che continuano a pagare la crisi dei padroni perdendo salario. Anche questa volta, dopo il fermo di aprile, il problema principale è la “crisi dei semiconduttori” della quale abbiamo già parlato e che tocca di fatto tutta la produzione imperialista (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2021/04/pc-28-aprile-la-crisi-strutturale-del.html#more), crisi che, intrecciata alla pandemia in corso, manda all’aria i “piani di rilancio”. Con l’avvio, per esempio del terzo turno: “A fine 2020 si ipotizzava il via al terzo turno nei primi mesi del 2021 con il rientro al lavoro di tutti gli addetti e la fine degli ammortizzatori per 1500 operai. Ora invece lo stop momentaneo alla produzione interessa quasi tutta la forza lavoro. E i piani del terzo turno sono stati messi in stand-by.”
Piani che i sindacati del padrone, Cgil, Cisl, Uil sempre grandemente
ipocriti “vorrebbero capire”: "dopo la riunione del 15 aprile a Torino
vorremmo capire realmente quali sono i piani futuri legati a Melfi…” e visto
che non li capiscono, invece di “rivolgersi al padrone” con la lotta, gli
scioperi e tutto quello che gli operai possono mettere in campo, si rivolgono
al governo! “sarebbe opportuno un intervento del governo…”
Di sicuro, visto che “…l'uscita dall'emergenza non sembra immediata.” come dice infatti l’articolo di Repubblica che riportiamo, è chiaro che gli operai devono cominciare a lottare per l’indennità di cassintegrazione al 100 per 100.
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La crisi dei semiconduttori ferma Melfi: stop fino al 10
maggio, cig per 7 mila di Stellantis
Azienda e sindacati si incontreranno il 5 maggio, le sigle
preoccupate per l'interruzione del percorso per la piena occupazione
TORINO - La crisi dei semiconduttori ferma lo stabilimento di Stellantis a Melfi. Uno stop fino al 10 maggio, ma l'azienda ha convocato un incontro con i sindacati per il 5 maggio per annunciare,
probabilmente, nuovi fermi produttivi nella fabbrica lucana. Il gruppo aveva preventivato per il mese di maggio cassa integrazione per il sito causa la fame di microchip prodotti in Cina, non solo a Melfi, ma in diversi siti. Gli ammortizzatori sociali per i prossimi sei giorni interessano 7 mila operai della fabbrica in provincia di Potenza. Per i sindacati, però, non è solo una questione di mancanza dei microchip - problema che sta condizionando l'industria globale e quella dell'auto in particolare - ma c'è un effetto anche del mercato depresso dalla pandemia che perdura: l'uscita dall'emergenza non sembra immediata. A peggiorare la situazione la richiesta dei semiconduttori che è aumentata proprio in coincidenza con il Covid, da un lato a causa della forte domanda di apparecchiature informatiche domestiche di consumo, dall'altro per via delle tensioni commerciali tra Stati uniti e Cina.I sindacati sono preoccupati dalla situazione che si è
creata a Melfi, lo stabilimento principale a livello italiano del gruppo nato a
gennaio dalle nozze tra Fca e Psa e che ha tra gli azionisti Exor, la holding
della famiglia Agnelli che attraverso Gedi edita Repubblica. A fine 2020 si
ipotizzava il via al terzo turno nei primi mesi del 2021 con il rientro al
lavoro di tutti gli addetti e la fine degli ammortizzatori per 1500 operai. Ora
invece lo stop momentaneo alla produzione interessa quasi tutta la forza
lavoro. E i piani del terzo turno sono stati messi in stand-by.
L'azienda, nell'incontro del 15 aprile, ha anche confermato
di studiare una possibile unificazione delle due linee di produzione del sito,
senza però effetti occupazionali negativi. La decisione, però, deve essere
ancora presa e Stellantis ha rimarcato che si tratta solo di uno studio.
"Ci troviamo però di fronte al fatto che si è interrotto un percorso che doveva
portare alla piena occupazione sui modelli Jeep tradizionali e ibridi",
sottolinea Gaetano Ricotta della Fiom-Cgil. E Marco Lomio della Uil-Uilm
rimarca che "dopo la riunione del 15 aprile a Torino vorremmo capire
realmente quali sono i piani futuri legati a Melfi e poterci confrontare con
l'azienda. Invece continua ad essere intaccato il salario dei lavoratori".
Gli effetti della crisi dei semiconduttori provocheranno altri stop:
"Sappiamo che ci potranno essere altre fermate - sottolinea Riccardo
Evangelista della Fim-Cisl - per questo sarebbe opportuno un intervento del
governo, per ora assente da questo confronto che non riguarda solo Melfi,
Stellantis e l'occupazione nel Sud, ma tutto il settore auto del Paese".
https://www.repubblica.it/economia/2021/05/03/news/la_crisi_dei_semiconduttori_ferma_melfi_stop_fino_al_10_maggio_cig_per_7_mila_di_stellantis-299208581/
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