La strage infinita di vite operaie nei luoghi di lavoro si può fermare se conduciamo una lotta a livello nazionale, raccogliendo tutte le energie che si battono realmente, fuori e dentro i luoghi di lavoro, facendo campagne e 10-100-1000 iniziative. Sono i padroni che, per il profitto, risparmiano sulla sicurezza, sono le istituzioni, governi, partiti parlamentari e i confederali complici i responsabili di questa strage infinita.
La soluzione è l'unità nella lotta e la ripresa del lavoro della Rete nazionale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Un lavoro di mobilitazione per portare anche a nuove leggi imposte con una lotta a livello nazionale, a pene pesanti per i padroni assassini, ad un piano di assunzioni del personale ispettivo, a presidi sanitari nei luoghi di lavoro.
Contro tutto questo sistema la sola lotta sindacale e aziendale non basta, è una guerra, anche se non dichiarata, per il profitto a cui dobbiamo contrapporre la nostra guerra di classe.
Parma, incidente in una ditta di mangimi: muore operaio di 37 anni
L'uomo è stato colpito in pieno da un contenitore pesante diversi quintali. Tragedia sul lavoro anche in Alto Adige dove un uomo è morto dopo essere rimasto schiacciato da una balla di fieno. Incidente mortale in Molise
07 maggio 2021
Ancora altre tragedie sul lavoro. Un incidente è avvenuto in un'azienda di mangimi di Sorbolo, comune
della bassa parmense. Andrea Recchia, operaio di 37 anni, originario della Basilicata, è morto schiacciato da un contenitore pieno di mangime per animali del peso di diversi quintali, secondo una prima ricostruzione dei fatti avvenuti ieri sera, intorno alle 21.30.Tragedie in Alto Adige e Molise In Alto Adige dove un contadino di 64 anni è morto dopo essere rimasto schiacciato da una balla di fieno di circa 400 chilogrammi. L'uomo stava lavorando assieme ai suoi due fratelli in un'azienda agricola a Teodone nei pressi di Brunico in Val Pusteria. E' stato soccorso e rianimato sul posto ma le lesioni riportante erano troppo gravi.
In Molise, un operaio di 55 anni è morto sul colpo dopo essere precipitato da un ponte dell' A14 da un'altezza di 30 metri. Stava lavorando nel cantiere di un viadotto in località Colle Lame, nel territorio di Campomarino. A dare l'allarme i colleghi di lavoro. L'area è attualmente presidiata dalle forze dell'Ordine. Sul posto Carabinieri, personale della Misericordia di Termoli e del 118.
Il quadro tracciato dall'Inail sul primo trimestre del 2021 parla chiaro: le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'istituto entro il mese di marzo sono state 185, 19 in più rispetto alle 166 registrate nel primo trimestre del 2020 (+11,4%), effetto, sottolinea l'Inail, degli incrementi osservati in tutti i mesi del 2021 rispetto a quelli del 2020.
A livello nazionale i dati rilevati dall'Inail al 31 marzo evidenziano per il primo trimestre un decremento solo dei casi in itinere, mentre ci si reca sul posto di lavoro, passati da 52 a 31, mentre quelli avvenuti durante il turno sono stati 40 in più (da 114 a 154). Dall'analisi territoriale emerge un aumento di due casi mortali nel Nord-Ovest (da 45 a 47), di quattro nel Nord-Est (da 34 a 38) e di 11 casi sia al Centro (da 23 a 34) che al Sud (da 47 a 58). Nelle Isole, invece, si registra un calo di nove decessi (da 17 a 8). Le regioni che presentano l'aumento più consistente sono il Lazio (+12 casi), l'Abruzzo (+8), la Lombardia (+6) e la Campania (+5), quelle con il maggior decremento Sicilia (-7 casi), Piemonte e Puglia (-4 decessi per entrambe). Da inizio pandemia, l'Inail conteggia anche le denunce dei casi di chi è morto dopo aver contratto il virus a lavoro, che da marzo 2020 a marzo 2021 sono state 551, di cui l'82,8% uomini.
Nessun commento:
Posta un commento