Un Primo Maggio di lotta anticapitalista a Milano
di ricchezza e miseria.Sabato 1° maggio a Milano, dopo aver fatto cessare i fastidiosi tentativi d'intimidazione della polizia che pretendeva di fermare e indentificare, fotografando i documenti, i partecipanti al presidio che arrivavano in metropolitana, si è svolta una manifestazione con migliaia di lavoratrici e lavoratori, compagni e compagne che si è poi spostata dal luogo del concentramento in Largo Cairoli fino in Piazza Duomo per riempire la piazza.Lo spezzone del Patto d'Azione Anticapitalista, a cui abbiamo partecipato come compagne e compagni del csa Vittoria, era aperto dai lavoratori del Sicobas della Fedex-tnt di Piacenza e ingrossato dalle altre nutrite delegazioni di molte altre città come Bologna, Genova, Brescia, a fianco dei lavoratori dello Slai Cobas, degli studenti della FGCI, dei compagni del Pcl, del Comitato per la difesa della salute di Sesto San Giovanni, dalle compagne e dai compagni di Panetteria Occupata e del collettivo Noi ci siamo e tante altre compagne e compagni cdi varie situazioni di lotta he hanno raccolto l'appello del Patto per una piazza anticapitalista.
In piazza Duomo si sono tenuti numerosi interventi che hanno messo in evidenza con determinazione l'esigenzadi far emergere sia una condivisa prospettiva politica anticapitalista per superare la sterile e riduttiva ritualità di una piazza "delle rivendicazioni sindacali" pur se "coflitttuale" , sia i nuovi compiti che i partecipanti di quella piazza si devono assumere.Come Patto d'Azione abbiamo fatto emergere la necessità della denuncia della storica incompatibilità tra gli interessi di classe e solo come all'interno di una prospettiva di classe potessero venire valorizzate le singole e diverse esperienze di lotta e come senza questa si riducessero ad un frustrante grido di sopravvivenza come invece ci è parso cogliere in qualche intervento.Abbiamo con forza sostenuto come non sia oggi importante mettere nella stessa piazza le diverse "sofferenze" ma al contrario costruire un fronte di classe in grado di resistere agli attacchi del nemico, ristrutturazioni economiche e repressione, oggi rappresentato da un governo di "unità padronale" espressione piena del capitale.
Abbiamo invece ancora purtroppo dovuto annotare, nel resoconto della giornata, il sopravvivere di misere logiche di bottega e di un arroccamento sulla propria bandierina sempre più logora e, ben più importante, di un'incapacità sostanziale di cogliere l'importanza di una piazza di proposta e di unità politica da un punto di vista di classe più che di "lamentela sindacale", nella convinzione che anche la più importante vertenza sindacale possa far vincere i lavoratori in una singola fabbrica ma che i lavoratori potranno vincere come classe solo se in grado di costruire intorno a sé un fronte di opposizione in una chiara e determinata prospettiva di trasformazione radicale della società.Guardando oltre , crediamo che questi errori saranno certamente superati davanti all'evidenza di una realtà che non si può affrontare nascondendo la testa nelle piccole rivendicazioni quotidiane, ma con un'analisi del presente che ci permetta costruire una prospettiva di lungo respiro.In questa direzione abbiamo esteso un invito alla piazza alla partecipazione all' assemblea dei lavoratori combattivi che si terrà a breve a Milano in una data e in un luogo che verranno comunicati a breve.I compagni e le compagne del Csa Vittoria
aderiscono al Patto d' Azione Anticapitalista -www.fronteanticapitalista.org -
Nessun commento:
Posta un commento