A mano a mano che arriveranno i
soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e si proverà ad applicarlo (fino
ad ora non si è visto un soldo) si capirà sempre meglio che per i lavoratori e
le lavoratrici, disoccupati, precari e masse popolari in genere non c’è niente.
Il grosso, infatti, è destinato alle imprese, cioè ai padroni grandi medi e piccoli.
E il disinteresse vero del governo
Draghi per le masse si vede da come, per esempio, viene affrontato il problema del
blocco degli sfratti (così come per gli operai è il caso del blocco dei licenziamenti).
Sono in arrivo, infatti, come riporta un articolo della Repubblica di oggi, 120
mila sfratti…
“La pandemia ha congelato 120 mila sfratti per morosità incolpevole: inquilini che non ce la fanno più a
pagare l’affitto. Il blocco di legge, che dura da febbraio 2020, sta per finire. Non per tutti però, perché il Senato – di intesa con il ministro della Giustizia – ha deciso, approvando un emendamento al decreto Sostegni, tre scaglioni temporali…” e secondo sempre lo stesso schema apertamente antipopolare del governo i tre scaglioni servirebbero a “evitare tensioni sociali e ingorghi negli uffici giudiziari e di polizia.”Ma come si fa a evitare le “tensioni
sociali” se “L’esecuzione riprenderà dal primo luglio per gli sfratti
antecedenti al 28 febbraio 2020. Dal primo ottobre per quelli compresi
tra 28 febbraio e 30 settembre 2020. E dal primo gennaio 2022 per i più
recenti, maturati tra primo ottobre 2020 e 30 giugno 2021.” Praticamente i periodi
che hanno visto fino a un milione di licenziamenti e la conseguente impossibilità
di pagare pure l’affitto!
Ma questa assurdità sociale che metterà
sulla strada centinaia di migliaia di famiglie lascia scontenti i padroni delle
case. “Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa lamenta che ‘così
non si proteggono solo i morosi causa covid, ma anche chi lo era da prima’ e
chiede di ripristinare i diritti dei proprietari sospesi da 14 mesi, perché il
blocco è un abuso”. Tanto che la Confedilizia, che in nome dei padroni di casa se
ne frega dei problemi di chi la casa non ce l’ha, ha fatto ricorso alla Corte
costituzionale.
Ma “Il blocco è un abuso”? Niente
affatto, nemmeno in regime di dittatura borghese. Anzi, secondo la Costituzione
si potrebbe, per esigenze sociali, passare alle requisizioni!
Il governo, invece, sta “correndo
ai ripari” (non nel senso che permette a chi è costretto a prendere un appartamento
in affitto di poter pagare, o nel senso che passa al recupero delle migliaia di
immobili abbandonati o sequestrati alla mafia, o passa alla costruzione di case
popolari), ma, appunto, “scagliona” gli sfratti in tre fasi e si prepara a gettare
in mezzo alla strada (e nel panico) migliaia di famiglie.
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