L'8 marzo non è una ricorrenza. Lo sciopero dell'8 deve essere un giorno di lotta a 360 gradi, che dia sostanza e continuità alle lotte di tutte le donne che ogni giorno hanno sulle loro spalle tutto il lavoro di cura necessario per la casa e per la famiglia, oltre che il lavoro salariato, generalmente sottopagato, con padroni che agiscono livelli di sfruttamento più profondi e alienanti rispetto ai colleghi maschi. In molti posti di lavoro sono all'ordine del giorno le molestie sessuali e il lavoro al nero diventa l'altra faccia del ricatto psicologico quando è il solo mezzo di emancipazione dalla subalternità economica. In tanti posti di lavoro il padrone dice che dobbiamo essere disponibili, lavorare quanto i maschi, anche se non prendiamo il salario dei maschi.
Alle donne che lavorano nelle fabbriche, nei magazzini della logistica, nelle pulizie, nelle scuole, negli uffici, nel commercio, alle lavoratrici domestiche, alle donne immigrate che subiscono anche il razzismo, a quelle che sono disoccupate, senza salario, alle donne e alle madri sole che sono le più povere nella nostra società, alle donne che subiscono violenze sessuali, che rischiano la morte per mano dei loro mariti o conviventi, alle donne che sono obbligate a prostituirsi da questo sistema sociale che ha bisogno di sfruttare i loro corpi, diciamo
Alziamo la testa, non basta lamentarci!
Siamo noi in prima linea nei lavori di cura: dobbiamo difendere anzitutto la salute nostra e dei nostri cari, pretendere che la scienza medica sia a servizio nostro e non del profitto, lottare per la prevenzione e per la diffusione dei presidi medici sul territorio, pretendere la sicurezza sul posto di lavoro.
Con lo sciopero dell'8 marzo vogliamo dire chiaro che questo sistema capitalista, patriarcale non deve essere solo combattuto, deve essere rovesciato. Perchè
TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE!
Noi non vogliamo essere politicamente corrette, mentre ci tolgono i diritti, ci tolgono il lavoro e il salario, ci tolgono l'aria. Noi non vogliamo le “quote donne” per condividere il potere del capitale. Vogliamo spezzare le catene di questo potere soffocante.
Unite con il coraggio di lottare non un solo giorno, ma tutti i giorni, per un mondo senza sfruttamento e senza oppressione, siamo orgogliose di scioperare, di scendere in piazza e chiamiamo tutte e tutti a lottare, per noi e per il futuro dei nostri figli.
L'8 marzo, riappropriamoci della natura rivoluzionaria e internazionalista di questa giornata, della sua impostazione di classe.
L'8 marzo non riguarda solo le donne, riguarda tutti i lavoratori. Per questo l'Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi chiama tutti i lavoratori a scendere in sciopero in questa giornata.
Gli operai che non hanno nulla in questa società se non le loro catene, ma che hanno testa per pensare, nell'interesse della loro battaglia di classe, facciano proprie le rivendicazioni e la lotta delle donne oppresse e sfruttate che pongono la necessità di una trasformazione generale di questa società.
In questa giornata in cui in tutto il mondo, dall’Argentina all’India, dal Marocco alla Polonia, le donne lottano dando vita a grandi manifestazioni, il nostro appello è rivolto a tutti proletari che ogni giorno si battono contro lo sfruttamento, la miseria, l’attacco ai diritti, perché solo nella lotta comune sarà possibile abbattere questo sistema sociale, il capitalismo.
RIBELLIAMOCI, UNIAMOCI, LOTTIAMO INSIEME!
TOCCANO UNA TOCCANO TUTTE E TUTTI!
Assemblea lavoratrici e lavoratori combattivi
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