Violenza contro le donne, antagoniste denunciano a La Stampa: “Troppo silenzio intorno al processo di Maya”
La 24enne è accusata di oltraggio a pubblico ufficiale per fatti
relativi al 2017. Nello stesso procedimento è imputato un poliziotto
accusato di averla colpita
TORINO. Azione dimostrativa questa mattina di una decina di
militanti del centro sociale Askatasuna che hanno occupato l'atrio della
sede della redazione dei quotidiani La Stampa e La Repubblica in via
Lugaro. Le attiviste hanno scavalcato i tornelli e hanno improvvisato
una conferenza stampa «contro la censura che i media cittadini stanno
attuando verso il processo che dovrà affrontare Maya». Il riferimento è a
Maya Bosser Peverelli, 24 anni, nota militante del centro sociale di
corso Regina Margherita, finita davanti al giudice con l'accusa di
oltraggio a pubblico ufficiale. La prima udienza è fissata il 16 marzo.
I fatti risalgono al giugno 2017, quando la ragazza era stata
fermata dalla polizia ai Murazzi durante un controllo. Maya aveva
denunciato di essere stata picchiata da alcuni agenti e, nello stesso
procedimento, è imputato anche un poliziotto accusato di averla colpita.
Durante il presidio, questa mattina è stata annunciata anche una
manifestazione l'8 marzo: «Io sto con Maya. Se Toccano una, toccano
tutte».
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