Comunicato e indicazioni da Slai cobas sc
La Commissione Garanzia Sciopero ha intimato ai sindacati di base che hanno indetto lo sciopero delle donne per il prossimo 8 marzo, di escludere dallo sciopero – pena pesanti sanzioni all'O.S. - una serie di categorie, ma tra tutte la più grave è la richiesta di escludere tutto il "Settore scuola" - insegnanti, personale Ata, dove vi sono tantissime donne che sempre negli anni scorsi hanno costituito la maggioranza nel settore pubblico delle lavoratrici in sciopero.
La motivazione, per non aver rispettato gli "intervalli tra sciopero generale e scioperi di ambito e livelli diversi, precedentemente proclamati", è inaccettabile, per almeno quattro ragioni:
-
Si mette a confronto uno sciopero generale nazionale, come è quello dell'8 marzo, con scioperi
aziendali e categoriali di singole realtà lavorative e anche limitate ad alcune città o Regioni – quando, se mai, il confronto andrebbe fatto tra scioperi della stessa tipologia, in questo caso tra scioperi generali nazionali; -
si mettono a confronto scioperi con mero significato rivendicativo su specifiche problematiche sindacali con uno sciopero come questo dell'8 marzo che riguarda tematiche generali, a difesa di libertà, diritti delle donne, costituzionalmente tutelati;
-
per quanto riguarda il settore scuola si adduce una motivazione veramente risibile, secondo cui due scioperi (ripetiamo, comunque differenti) inciderebbero sulla “continuità del servizio”; in una situazione in cui, per la chiusura periodica e spesso improvvisa delle scuole, questa continuità del servizio non esiste da circa un anno, e non certo uno sciopero di un giorno la può compromettere – tenendo tra l'altro conto che nella scuola la maggioranza del personale è donna e queste lavoratrici sono da un anno penalizzate, stressate, sia dal punto di vista salariale che di lavoro, dovendo anche in Dad conciliare lavoro con attività domestiche, di assistenza figli o anziani;
-
è la terza volta che la Commissione di Garanzia Sciopero si accanisce proprio contro lo sciopero delle donne; nonostante le dichiarazioni anche di questo nuovo governo sulle condizioni discriminatorie e mancati diritti delle donne, ancora più calpestati in questa pandemia; e nonostante che si sprecheranno dichiarazioni istituzionali sulle donne anche in questo 8 marzo: ma “le parole”, si sa, non costano nulla, e servono solo a cristallizzare una realtà di doppio sfruttamento e doppia oppressione;
La realtà è che le donne, e in particolare le lavoratrici vanno accettate al massimo se si lamentano, ma se lottano NO.
Chiamiamo le lavoratrici, in particolare della scuola, a scendere in sciopero/fermarsi l'8 marzo, e anche chi sta a casa a non fare nella giornata dell'8 marzo alcuna attività di DAD, Smart working - scrivendo sui computer: io sono in sciopero!
Chiamiamo tutte le realtà sindacali sui posti di lavoro a protestare contro questo attacco al diritto di sciopero, prima di tutto organizzando e facendo lo sciopero l'8 marzo al fianco delle donne.
Chiamiamo il governo, le Istituzioni nazionali e locali a intervenire nei confronti della Commissione Garanzia Sciopero a tutela del diritto di sciopero di tutte le donne.
Facciamo appello agli avvocati, giuristi, ecc. a livello nazionale e locale ad avviare, se la CGS persiste, un'azione legale – ricorso al Tar con sospensiva immediata del divieto della CGS - contro questo sopruso, attacco al diritto costituzionale di sciopero, che se non fermato inevitabilmente si estenderà a tutte le lavoratrici e lavoratori al di là della giornata dell'8 marzo.
Va messa in discussione
l'intera legge di “regolamentazione dello sciopero” che sempre
più si dimostra per quello che è: una legge non a difesa dei
cittadini ma di attacco delle lotte di lavoratori, lavoratrici.
Slai
cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale
LA COMMISSIONE DI GARANZIA VIETA LO SCIOPERO DELL'8 MARZO NELLA SCUOLA: UN ABUSO CHE NON POSSIAMO ACCETTARE PASSIVAMENTE! Si.cobas
Venerdì scorso la commistione di garanzia per la regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali ci ha recapitato il divieto di poter svolgere lo sciopero dell'8 marzo nella scuola oltre che in altri comparti locali e aziende minori.
Si tratta a nostro avviso di una prevaricazione inaccettabile, se si pensa che proprio il mondo dell'istruzione, oltre ad essere uno dei più colpiti dalla crisi pandemica, rappresenta la categoria con la più alta percentuale di donne in organico.
Tutto ciò in nome del principio di "rarefazione oggettiva", introdotto nel corpus della Legge 146/90 arbitrariamente grazie alla complicità di Cgil-Cisl-Uil, secondo il quale è vietato scioperare in quelle categorie che nelle settimane precedenti o successive sono state interessate da altri scioperi.
In questo caso la commissione ci ha contestato che la data dell'8 marzo sarebbe troppo a ridosso di 2 scioperi proclamati nella scuola da due piccole sigle di categoria (ATA per il personale non docente e SISA per quello docente) rispettivamente nelle date del 1 e 3 marzo.
È evidente che ci troviamo oggettivamente di fronte a una forzatura, tesa ad assimilare uno sciopero di categoria con uno sciopero generale, col chiaro intento di colpire e indebolire la giornata di lotta dell'8 marzo.
In queste ore il SI Cobas sta valutando assieme ai propri legali se ricorrono i presupposti per opporsi a questo provvedimento attraverso un ricorso amministrativo.
In ogni caso chiamiamo alla massima mobilitazione per l'8 marzo, e rilanciamo la necessità di costruire un percorso di lotta sui luoghi di lavoro per lo scardinamento e l cancellazione di usate assurde normative antisciopero.
SI Cobas nazionale
Nessun commento:
Posta un commento