Per i profughi riso freddo e fagioli, a Peagna parte lo sciopero della fame
CooperArci gestisce il centro: “norme imposte dalla prefettura, cercheremo di trovare una soluzione”
Peagna – Per pranzo una vaschetta di riso e una scatoletta di
fagioli o di tonno, che devono bastare anche per la cena, e per scaldare
il pasto di 40 persone ci sono solo due forni a microonde. E dire che
al di là della porta ci sarebbero le cucine perfettamente funzionanti,
con spazi che consentirebbero sia di preparare i pasti che di consumarli
in tutta sicurezza, ma che da una decina di giorni sono off limits.
Così ieri a Peagna è scoppiata la protesta degli ospiti del centro di
accoglienza per profughi.
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