sabato 30 maggio 2020

pc 30 maggio - Libia .. l'Italia imperialista in aiuto alla fazione governativa di Al Serraj in alleanza con la Turchia e dentro i piani dell'imperialismo americano

 il governo di Tripoli chiede aiuto all'Italia per rimuovere le mine di Haftar

Libia: il governo di Tripoli chiede aiuto all'Italia per rimuovere le mine di Haftar
Tripoli, 30 mag 17:02 - (Agenzia Nova) - Il governo di Tripoli chiede all'Italia di fornire assistenza nella rimozione delle trappole esplosive piazzate dalle forze alleate al generale Khalifa Haftar durante le ultime ritirate dal fronte. E' questo uno dei temi principali del colloquio telefonico avvenuto oggi tra il presidente del Consiglio dell’Italia, Giuseppe Conte, e il premier del Governo di accordo nazionale (Gna) libico, Fayez al Sarraj. A darne notizia è il Consiglio presidenziale della Libia, l’organo esecutivo riconosciuto dalle Nazioni Unite con sede a Tripoli. Al centro dei colloqui, riferisce il Consiglio presidenziale su Facebook, gli ultimi sviluppi in Libia e le relazioni bilaterali tra i due paesi amici.  

le parole ipocrite di Conte, non celano i fatti in corso e venuti in luce anche nella vicenda Silia Romano

...secondo quanto riferito dalle autorità libiche, Conte “ha espresso la preoccupazione del suo Paese per il continuo invio di armi in Libia ad opera di attori esterni, considerando questo sviluppo come un'escalation che contribuisce ad alimentare il conflitto, che prolunga le sofferenze del popolo libico e che costituisce una minaccia per i vicini della Libia e per la sicurezza europea”. Il presidente del Consiglio, prosegue la nota diffusa da Tripoli, “ha sottolineato la necessità di tornare sulla strada politica in conformità con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e i risultati della conferenza di Berlino”. Conte ha affermato che “il futuro della Libia dovrebbe essere deciso dai libici e non dall’esterno”, aggiunge la nota del Consiglio presidenziale. Il premier italiano ha sottolineato anche “l'importanza di accelerare la nomina di un nuovo inviato Onu in Libia” e “la necessità di riprendere la produzione di petrolio libica, che rappresenta la ricchezza di tutti i libici e la loro principale fonte di reddito". 

Da parte sua, Sarraj ha detto che il suo governo vuole “raggiungere una soluzione politica” ma solo “una volta sconfitto l'aggressore”, ovvero il generale Khalifa Haftar. “Il flusso di armi in favore dell’aggressore non si è mai fermato, anzi è aumentato di recente”. Il premier libico ha denunciato che le “milizie aggressori” hanno piazzato “trappole esplosive e mine nelle aree residenziali dalle quali sono state espulse, uccidendo alcuni civili rientrati nelle loro case”. A tal proposito, Sarraj ha ufficialmente richiesto “l'assistenza dell'Italia per il rilevamento e la rimozione di queste mine”. Le due parti hanno altresì parlato della missione europea “Irini” per attuare l'embargo sulle armi in Libia. La nota del Consiglio presidenziale riferisce che Conte ha sottolineato che l’operazione a guida italiana è “neutrale” e “imparziale”, mentre Sarraj ha rinnovato la posizione del suo governo “secondo cui la missione, per essere efficace, dovrebbe essere integrata” per bloccare le armi non solo via nave, ma anche via terra e via aerea. Spazio anche alla questione delle migrazioni illegali e dello sviluppo di meccanismi di coordinamento su quest'ultimo tema: “In tale contesto, il Presidente ha chiesto di fornire un sostegno reale alla Guardia costiera libica affinché continui nel suo ruolo efficace nel salvare i migranti”, conclude la nota.

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